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Repubblica: Il flop del progetto salva-supplenti ”Partirà a scuola quasi terminata”

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Progetti salva-precari regionali al palo e supplenti ancora a casa. Lo scorso mese di agosto, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l´assessore alla Pubblica istruzione di allora, Nicola Leanza, annunciarono in pompa magna la firma di un protocollo d´intesa con il ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, per avviare attività integrative, con fondi dell´Unione europea, nelle scuole dell´Isola. Lo scopo era quello di tamponare la grave situazione di malessere sociale venutasi a determinare dopo il mega taglio agli organici che lasciava a casa senza stipendio migliaia di supplenti siciliani. Sembrava una cosa imminente, anche perché nel frattempo la protesta degli interessati subiva un´impennata senza precedenti portando allo sciopero della fame di alcuni docenti, bidelli e assistenti di laboratorio. Ma dopo oltre sei mesi dall´annuncio, i progetti che avrebbero dovuto risollevare dal baratro più di mille e 500 precari (tra docenti e Ata) non sono ancora partiti. E, oggi, il flop è dietro l´angolo. Anche perché i numeri sui precari della scuola rimasti senza incarico in Sicilia sono impressionanti: oltre 3 mila e 500 docenti e mille Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) rimasti senza lavoro. «Si dimostra, come avevamo sostenuto all´inizio – dichiara Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil – che si tratta di una misura inadeguata con obiettivi ampiamente falliti: sia per i precari, sia per gli alunni. Anche perché, se nella migliore delle ipotesi i progetti dovessero partire fra poche settimane, interverrebbero ad anno ampiamente iniziato, in un quadro di improvvisazione didattico-pedagogica. La Regione – conclude Scozzaro – dovrebbe appropriarsi del suo ruolo garantendo la qualità dell´offerta formativa, senza improvvisazioni». «Siamo stati i primi a chiedere, a marzo dello scorso anno, alla Regione di intervenire sulla questione precari. Poi – spiega Enzo Granato, della Uil scuola siciliana – ci siamo trovati di fronte dei progetti Por e qualche tempo dopo, al momento della firma della dichiarazione di intenti, abbiamo capito che i tempi si sarebbero allungati». I cosiddetti «interventi integrati per garantire il successo scolastico, con particolare attenzione a tutte le categorie a rischio di marginalità sociale» dovrebbero garantire sei mesi di lavoro e retribuzione a 1.710, tra docenti e Ata inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, che nel corso del 2008-2009 hanno lavorato per almeno sei mesi e adesso si ritrovano senza incarico. Ma, soprattutto, garantiranno ai fortunati precari che riusciranno ad accaparrarseli un anno di punteggio completo. I beneficiari saranno gli alunni disabili, il cui insegnamento di sostegno è stato fortemente ridimensionato, e gli alunni con carenze nell´area linguistica e scientifico-matematica. Ma da una nota di pochissimi giorni fa a firma del dirigente generale del Dipartimento Pubblica istruzione, Patrizia Monterosso, e del direttore generale, Guido Di Stefano, si apprende che «i progetti approvati e finanziati avvieranno le attività previste non appena sarà assegnato il personale richiesto». E che «le scuole appena riceveranno il prospetto relativo ai progetti, procederanno alle convocazioni per segnalare alle scuole capofila i nominativi dei docenti e degli assistenti amministrativi» da nominare. «Una operazione – spiega Scozzaro – che potrebbe partire a metà febbraio». Tempi che vengono confermati anche dall´assessore alla Pubblica istruzione, Mario Centorrino. «È ormai tutto quasi pronto: i progetti partiranno al più presto». Resta da comprendere come faranno i docenti a lavorare per sei mesi con gli alunni anche a luglio e agosto. (Salvo Intravaia)

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