“Ormai non passa giorno – commenta Bernocchi – senza che l’attacco alla scuola pubblica e il suo progressivo immiserimento e smantellamento proseguano il loro distruttivo percorso, tracciato da un governo che, accelerando sulla scia di quanto fatto da Berlinguer, Moratti e Fioroni, vuole togliere ogni centralità alla istruzione pubblica, considerata una spesa improduttiva da ridurre brutalmente”. Il portavoce dei Cobas contesta, infine, l’emendamento approvato con il ddl sul lavoro collegato alla Finanziaria che anticipa a 15 anni la possibilità di fare apprendistato: “questo sciagurato articolo – sottolinea Bernocchi – permetterebbe di considerare l’apprendistato come adempimento dell’obbligo scolastico e incentiverebbe clamorosamente l’uscita dalla scuola a 15 anni, mentre la politica istituzionale dovrebbe piuttosto porsi il serio problema dell’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni”. Ma le proteste anti-governative dei prossimi giorni non saranno condotte solo dai comitati di base: sempre per venerdì 12 marzo è in programma lo sciopero generale di 4 ore di tutti i comparti pubblici e privati deciso dalla Cgil. E’ probabile che anche i lavoratori della conoscenza, che operano nella scuola, guidati da Mimmo Pantaleo, alla fine si uniscano all’iniziativa. Prima però sono anche in programma altre mobilitazioni indette da sindacati minori: per il pomeriggio di sabato 20 febbraio l’Adida, in collaborazione con l’Adpna, associazioni che difendono i precari in formazione, hanno indetto una manifestazione a Milano, Roma e Palermo. Tra i motivi della protesta delle due associazioni c’è la richiesta di “accesso diretto ai corsi abilitanti per tutti i docenti che abbiano maturato almeno 360 giorni di insegnamento in qualsiasi scuola di ordine e grado; l’eliminazione delle code e ripristino della provincia unica entro l’a.s. 2010/2011; il riconoscimento del servizio svolto da parte di tutti i precari non abilitati che hanno lavorato svolgendo la mansione di docente nelle scuole”. Per opporsi ai “tagli del ministro Gelmini” e per esprimere “solidarietà con gli stranieri e contro ogni razzismo e xenofobia”, il sindacato Sisa ha infine indetto per l’intera giornata del 1° marzo lo sciopero della scuola.