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Sono seicento i docenti aggrappati alla speranza del decreto salvaprecari

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Il 14 gennaio è scaduto il termine per presentare le domande per la graduatoria relativa al decreto ministeriale “salvaprecari”. Sono più di 600 i docenti precari catanesi che aspettano una nomina… (dal sito www.lasicilia.it)

Sono oltre 600 i docenti precari catanesi che attendono di essere nominati in virtù del decreto ministeriale “salvaprecari”.

Il termine ultimo per presentare la domanda nelle scuole è scaduto il giorno 14 scorso, successivamente gli istituti dove i precari hanno svolto servizio hanno inviato i dati al sistema informatico ministeriale, successivamente, nei prossimi giorni trasmetteranno la documentane cartacea nell’ufficio scolastico provinciale, che provvederà alla definizione della graduatoria, integrandola con questi ultimi nominativi. Secondo il decreto, i precari che hanno svolto 180 giorni di servizio nello stesso istituto avranno diritto a ottenere tutte le supplenze che si renderanno disponibili successivamente alla pubblicazione della graduatoria nell’anno scolastico in corso.

Si verrà a verificare, in qualche caso, una situazione paradossale, cioè molti precari storici, con un alto punteggio che si vedranno scavalcati da colleghi più giovani per il solo motivo che nell’anno scolastico precedente, questi ultimi hanno avuto la buona sorte di accumulare i 180 giorni in una medesima scuola.

Sono avvantaggiati, pertanto, i precari giovani, con la specializzazione per il sostegno, che di solito svolgono supplenze lunghe o annuali in un solo istituto, mentre i precari “di lungo corso” che si vedono costretti a racimolare supplenze nelle scuole più lontane, vedono aggiungere il danno alla beffa, in quanto pur avendo svolto gli stessi giorni di servizio, se non addirittura di più, si ritrovano esclusi per il semplice motivo che hanno lavorato in più scuole.

Come si vede è un classico “mistero all’italiana”, di cui non si riesce a comprendere la logica che ha ispirato la Gelmini.

Occorre dire che, al punto in cui siamo, non vi sono generose prospettive di supplenze nelle scuole, anche perché restano pochi mesi alla fine dell’anno scolastico.

Rimane alta l’attenzione sul progetto regionale, varato sin dal luglio 2009 e successivamente gestito dai Ctrh e dagli Osservatori per la dispersione scolastica, ma dobbiamo dire che, malgrado il grande battage pubblicitario nei mesi di novembre-dicembre, non si sa più nulla.

Speriamo che si salvi il salvabile nell’interesse dei precari e con la speranza che dal prossimo anno scolastico si sia capaci di ingranare una marcia diversa, di intesa con i sindacati e le associazione professione dei docenti e dirigenti scolastici.

Si dice che le nomine verrebbero fatte alla fine del mese di febbraio, quando, come si è detto, l’anno scolastico sarà ormai davvero alle ultime battute. Ovviamente, come abbiamo detto tante volte, i danneggiati sono sempre i precari, che avranno poche spèranze, per non dire nessuna, di avere un posto stabile nelle scuole di Stato, pur avendo tantissimi anni di servizio prestato sempre da precari, raggiungendo scuole distanti centinaia di chilometri dal loro paese di residenza.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

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