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Entro l’anno prossimo le graduatorie saranno esaurite. Pronti al miracolo?

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dp – In una intervista rilasciata a La Stampa il Ministro Gelmini annuncia l’esaurimento per il prossimo anno delle graduatorie dei docenti precari. Assunzione in massa o abrogazione delle graduatorie? Un tema spinoso che il Ministro ha liquidato con eccessiva superficialità, infatti alla domanda del giornalista Raffaello Masci sulla preparazione dei docenti inseriti in graduatoria (domanda di per sè faziosa), la Gelmini ha risposto in questi termini: “E’ vero. Il reclutamento è un problema, ma lo è anche il precariato che non può non essere considerato. Entro l’anno prossimo le graduatorie saranno esaurite e il nuovo reclutamento avverrà attraverso i percorsi universitari a numero chiuso. Su questo tema, comunque, sta per uscire un regolamento ministeriale” Non è un segreto che le graduatorie non possono essere esaurite in un solo anno. Se questo è vero per alcune classi di concorso del nord, per molte altre e soprattutto a sud le liste contanto numerosi docenti in attesa che non potranno essere inseriti in ruolo certo in un solo anno di turn over segnato da pesantissimi tagli agli organici. Per esaurire molte classi di concorso in un solo anno ci vorrebbe un intervento miracoloso. Le ipotesi sulle affermazioni del Ministro diventano, dunque, inquietanti. Non sarebbe la prima volta che ci trovassimo davanti ad un lapsus, forse il ministro voleva intendere graduatorie “esautorate” anzichè “esaurite”. Dove per esautorate intendiamo private del loro ruolo legato al reclutamento, mentre per esaurite intendiamo svuotate degli iscritti perchè immessi in ruolo. Una certa confusione la crediamo possibile. Anche perchè le affermazioni del ministro continuano confondendo formazione e reclutamento. Infatti si afferma che “il nuovo reclutamento avverrà attraverso i percorsi universitari a numero chiuso. Su questo tema, comunque, sta per uscire un regolamento ministeriale”. In realtà, se le nostre informazioni non saranno smentite, il regolamento in via di definizione riguarda la formazione che, infatti, prevederà percorsi universitari a numero chiuso e non il reclutamento, per il quale esiste soltanto la proposta di legge Aprea, attualmente in panne, e la proposta padana delle graduatorie regionali accessibili ai docenti con certificato di residenza.

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