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Cassazione: i presidi non possono mortificare gli insegnanti

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Pubblicato da Avv. Francesco Orecchioni in Sanzioni • 12/01/2010

“La faro’ piangere tutta la vita”. Con queste parole un Preside aveva apostrofato un insegnante, sostenendo poi – in sede di giudizio penale- di aver esercitato lo ius corrigendi del superiore nei confronti del sottoposto.

La Suprema Corte, nel confermare la condanna del Giudice di merito, ha riconosciuto il Dirigente scolastico colpevole del reato p.e. p. dall’art. 612 c.p. (minacce).

La Corte di legittimità ha ricordato che la frase incriminata, anche se rimasta fine a se stessa, ha “limitato la liberta’ morale” della docente, producendo un timore particolarmente rilevante in quanto “proviene da un superiore gerarchico che contesta alla professoressa violazioni incidenti sulle chance connesse alla sua carriera professionale”. Né appare proponibile l’ipotesi della giustificazione, anche putativa, dell’esercizio della ius corrigendi del superiore verso il sottoposto, “soprattutto quando esso si manifesti in espressioni che trascendono i limiti della correttezza o siano foriere di tratti destinati a mortificare la dignita’ e il rispetto della dignita’ umana”.

(Avv. Francesco Orecchioni)

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