Per la prima volta i dirigenti scolastici hanno incontrato e discusso tutte le possibili soluzioni attuabili in un confronto diretto con i parlamentari siciliani, che hanno partecipato numerosi, manifestando un sostegno trasversale: «È un percorso complesso – ha sottolineato il parlamentare nazionale Giovanni Burtone – che merita attenzione e il giusto approfondimento: intendiamo contribuire attraverso un confronto aperto che porti a proposte concrete contro le ingiustizie subite». Un’odissea che ha messo in subbuglio tutto il mondo della scuola e che, se vedrà “licenziati” i presidi siciliani saliti in cattedra tre anni fa, si potrebbe ripercuotere a catena su tutte le altre regioni italiane. «Una vicenda grottesca e kafkiana – ha continuato il sottosegretario di Stato Giuseppe Maria Reina, presente questa mattina – che mette alle ortiche il serio lavoro effettuato in questi anni dagli oltre 400 presidi siciliani delegittimati dalla sentenza».
Una situazione di precarietà dettata anche dalle incertezze sulla tipologia di procedura e sui requisiti richiesti per la nuova procedura concorsuale. «Elaboreremo un documento a firma dei 61 parlamentari siciliani – ha detto il senatore Giuseppe Firrarello – da presentare al Miur. Serve un’azione di chiarimento da parte della Presidenza della Repubblica perché il rischio è quello di creare un “effetto domino” a livello nazionale». Una lettera a firma dei dirigenti scolastici siciliani è già pronta e verrà inviata nei prossimi giorni al presidente Giorgio Napolitano: «Qual è la nostra colpa, signor presidente? – si legge nella nota – quella di aver partecipato al concorso, di averlo espletato in Sicilia e di averlo superato? Se a noi non è stata data nemmeno la possibilità di difenderci in giudizio e ci è stato negato il diritto costituzionale a un giusto processo, come possiamo allora subire gli effetti di un procedimento di cui non siamo stati parte?».
Una delle strade percorribili è appellarsi alla Corte Europea, sulla base dell’art. 6 della Convenzione dei diritti dell’uomo che riconosce il diritto a un giusto processo: un passaggio che verrà supportato dall’europarlamentare Giovanni La Via, che questa mattina ha voluto presenziare all’incontro per manifestare la propria solidarietà. «La situazione è stata inficiata da una verità mediatica non sempre corrispondente a quella reale – ha continuato il senatore Salvo Fleres – quale giudice del lavoro non riconoscerebbe una funzione esercitata per legge da diversi anni?». Domande che troveranno risposte concrete nelle sedi giurisdizionali e nelle proposte legislative che i parlamentari porteranno avanti nei prossimi giorni: «L’attuale situazione – ha continuato l’on. Alessandro Pagano – induce a ritenere assolutamente indispensabile una complessiva regolamentazione della vicenda concorsuale che innanzitutto salvaguardi l’interesse dell’Amministrazione scolastica al mantenimento della piena efficienza del proprio apparato territoriale, eludendo il pericolo di privare le istituzioni scolastiche dei propri organi direttivi. Una regolamentazione che si occupi di contemperare sia le esigenze dei ricorrenti, sia quelle dei concorrenti vincitori e idonei».
La difesa del diritto allo studio e la stabilità del sistema scolastico regionale sono dunque i punti fermi da cui parte la “battaglia” del Coordinamento e che trova un consenso unanime da tutto il mondo politico: «Oggi abbiamo voluto delineare un quadro esaustivo dell’intera vicenda – hanno spiegato i rappresentanti del Coordinamento – per risolvere lo stato di precarietà e delegittimazione in cui ci troviamo ad operare. Seguiremo l’iter giudiziario e quello legislativo, confidando nella capacità di giudizio e discernimento dei politici: questi ultimi infatti hanno garantito uno impegno trasversale con l’obiettivo di creare un tavolo di concertazione per la tutela dei diritti di tutti».
Erano presenti all’incontro, tra gli altri, i rappresentanti sindacali delle sigle Uil, Cisl, Anp, Cgil e Andis, i deputati nazionali Marilena Samperi, Nicolò Cristaldi, Salvatore Torrisi, Roberto Commercio, i deputati regionali Nino D’Asero, Pippo Limoli, Roberto De Benedictis, Giovanni Barbagallo e Domenico Rotella, il segretario regionale di Cittadinanza Attiva Giuseppe Greco, gli assessori provinciali etnei Pippo Pagano e Massimo Pesce, l’assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Catania Sebastiano Arcidiacono.