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2009. Un anno di scuola dalla A alla Z

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UN ANNO DI SCUOLA DALLA A ALLA Z Fatti, avvenimenti e persone – Consuntivo del 2009 A cura di TUTTOSCUOLA A Aprea (gennaio- dicembre 2009) – Si era intuito fin dall’inizio della legislatura che la responsabile storica dell’ufficio scuola di Forza Italia, e già sottosegretario per cinque anni nel precedente governo Berlusconi, Valentina Aprea, avrebbe svolto un ruolo di rilievo in questa legislatura. Non come ministro o viceministro per la scuola, dopo la nomina di Mariastella Gelmini alla guida del ricostituito MIUR – quindi non con un incarico a livello governativo – ma come punto di riferimento dell’azione parlamentare della maggioranza, in qualità di presidente della VII commissione Cultura della Camera. Incarico che la parlamentare milanese ha svolto in piena autonomia rispetto alla linea governativa, tanto da essere in più occasioni giudicata come la leader delle colombe del PDL. La più incline, non solo per la sua funzione istituzionale, a cercare mediazioni e punti di dialogo con l’opposizione. Quasi bipartisan… B Bersani (ottobre 2009) – “Auspico che con Bersani si possa uscire dalla contrapposizione preconcetta, dalla valutazione ideologica. Credo che sia un’occasione per capire se il PD sceglie le riforme oppure la conservazione”. Questo il commento a caldo rilasciato dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ai quotidiani subito dopo l’elezione di Pierluigi Bersani a segretario del Partito Democratico. Se l’auspicio (non disinteressato) della Gelmini sarà esaudito o meno, lo si capirà presto, a partire dal settore della scuola. Certo è che per dialogare bisogna essere in due. C Cabina di regia (settembre 2009) – Paola Mastrocola, nota scrittrice (autrice del best seller “La scuola raccontata al mio cane”) e docente di lettere nei licei, è il personaggio più noto tra i componenti della “Cabina di regia” varata dal ministro Gelmini per coordinare i vari provvedimenti, e i relativi pareri previsti, per l’attuazione del nuovo assetto dei licei. Il gruppo di lavoro cura, tra l’altro, i rapporti con le associazioni professionali e le scuole, anche in vista della definizione delle Indicazioni nazionali per i licei. La cabina è presieduta da Max Bruschi, consigliere del ministro, e ne fanno parte 13 esperti, oltre a Bruschi: 3 dirigenti tecnici (Luciano Favini, Anna Maria Benini Spada, Gisella Langé), 3 dirigenti scolastici (Luca Azzolini, Luciano Gigante, Elena Ugolini), 4 docenti (Paolo Ferratini, Roberto Giovannetti, Paola Mastrocola, Andrea Ragazzini). Completano la cabina Walter Moro, direttore scientifico del CISEM di Milano, Elisabetta Mughini dell’ANSAS e Arduino Salatin, presidente dell’IPRASE di Trento. Peccato che Paola Mastrocola abbia quasi subito lasciato il gruppo. Chissà che cosa avrebbe raccontato al suo cane… Crocifisso (novembre 2009) – Fa scalpore la sentenza della Corte di Strasburgo per i diritti civili che impone allo Stato italiano di togliere il crocifisso dalle aule scolastiche. Con varie motivazioni quasi tutte le forze politiche italiane, e la maggioranza degli intellettuali, criticano la sentenza. Testate giornalistiche di orientamento assai diverso come l’Osservatore Romano, il Foglio e il Riformista, e molte altre, riprendono le parole scritte nel 1988 sul quotidiano L’Unità dalla scrittrice di origine ebrea Natalia Ginzburg, non credente, a difesa dell’esposizione del crocifisso nelle scuole italiane. Parole di straordinaria compostezza: “L’ora di religione genera una discriminazione fra cattolici e non cattolici, fra quelli che restano nella classe in quell’ora e quelli che si alzano e se ne vanno (…). Ma il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente”. E ancora: “Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. (…) Prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, r icchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini. E di esser venduti, traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede, nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”. Parole di grande efficacia e anche di notevole attualità. D Disponibilità (giugno 2009) – Si profila per la prima volta l’ipotesi di applicare al settore della scuola una forma di ammortizzatore sociale, in favore degli insegnanti precari – cui poi si aggiunge anche il personale ATA – che avevano ricevuto un contratto annuale nel 2008-2009, non confermato per il 2009-2010. Il contratto, detto di disponibilità perché comporta la disponibilità degli interessati ad effettuare supplenze brevi nel corso dell’anno, si regge su una inedita cooperazione quadrangolare tra MIUR, Ministero del Lavoro, INPS e Regioni. Solo dopo alcuni mesi l’accordo diventa operativo, e se ne definiscono meglio i dettagli: il contratto di disponibilità comporta un’indennità di disoccupazione per un massimo di 8 mesi (12 se ultracinquantenni), da alternare alle eventuali supplenze brevi che dovessero essere assegnate agli interessati nel corso dell’anno. Per i primi 6 mesi l’indennità corrisponde al 60% della retribuzione media degli ultimi tre mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione; per i 2 mesi successivi al 50%, per i restanti mesi al 40% sempre della retribuzione media degli ultimi tre mesi. È stata messa una pezza sul problema del precariato scolastico. Per quest’anno. Docenti di religione (luglio 2009) – Una nuova ordinanza di sospensiva del Tar Lazio riapre una questione “antica” che ciclicamente ritorna nel mondo della scuola: il docente di religione. Questa volta l’oggetto del contendere è la parità di ruolo dei docenti di religione nell’attribuzione del credito scolastico degli studenti delle scuole secondarie superiori. Il credito scolastico, come si sa, viene determinato sulla base della media dei voti ottenuti nelle varie discipline (ma religione non ha voto e, quindi, viene esclusa dalla determinazione della media). Il punteggio di base ottenuto dalla media dei voti può essere integrato in base ad attività e crediti formativi acquisiti dallo studente. Un decreto dell’ex-ministro Fioroni include la religione tra le valutazioni integrative del credito, ma è proprio quel decreto ad essere impugnato davanti al Tar del Lazio, ottenendo che il docente di religione non concorra alla determinazione del credito finale, escludendo in tal modo con il docente anche l’insegnamento della religione dal credito scolastico. Il mondo politico e sindacale si spacca sull’ordinanza che relega il docente di religione ad una posizione di non pari dignità. Il regolamento sulla valutazione, emanato dal ministro Gelmini ad agosto, supera il problema prevedendo espressamente la pari dignità del docente di religione nella determinazione del credito scolastico. L’insegnamento della religione è salvo. Ma fino a quando? E Eluana (febbraio 2009) – Il dibattito pubblico sulla sorte della sfortunata Eluana Englaro coinvolge grandemente dal punto di vista emotivo gli studenti delle scuole italiane. Al di là delle controversie politiche, si è trattato di uno dei momenti più alti del confronto di idee, valori, visioni della vita e della morte, che si sia realizzato in Italia nel dopoguerra, paragonabile per intensità al dibattito sviluppatosi durante il rapimento e dopo l’uccisione di Aldo Moro, ricostruito da Alfredo Vinciguerra in un indimenticato instant book del 1978 (Questo Paese non si salverà…). L’eco del dibattito raggiunge le aule delle scuole secondarie superiori, e qualche insegnante, nel quadro della sperimentazione di nuovi contenuti e metodi per l’insegnamento della disciplina “Cittadinanza e Costituzione” – prende l’iniziativa di utilizzare a fini didattici la discussione in atto, avvalendosi anche della lettura dei giornali, che alla vicenda dedicano editoriali e interventi di notevole spessore. Il triste destino di Eluana ha fornito agli insegnanti italiani una grande opportunità per dare un significato moralmente elevato e pedagogicamente efficace al nuovo modo di intendere l’Educazione civica nel nostro tempo. Ma in quanti l’avranno colta? F Fannulloni (febbraio 2009) – Continua la campagna del ministro Renato Brunetta per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici. La sua lotta ai dipendenti “fannulloni” è diventata proverbiale, tanto da essere ricordato nelle rappresentazioni dei presepi napoletani che ogni anno riprendono uomini politici e vip. Il tasso di assenteismo diminuisce anche nel comparto scuola mediamente di circa il 30% rispetto al precedente anno. Il nuovo decreto annunciato dal ministro dovrebbe rivedere i tempi di reperibilità modificando quelli, molto rigidi, dello scorso anno quando vi era “una sola ora d’aria”. Sono attese misure non troppo lassiste. Basterà il bastone per migliorare i comportamenti dei fannulloni od occorrerà ricorrere, come promesso dallo stesso ministro, alla politica della carota? G Gardner e le tre E (novembre 2009) – Howard Gardner, lo psicologo statunitense, professore presso l’università di Harvard, noto in campo educativo per la sua teoria sulle intelligenze multiple, intervenendo alla IX Conferenza internazionale promossa dall’Osservatorio internazionale della democrazia partecipativa (Oidp), con la lezione “Giovani e partecipazione nella vita politica”, illustra una sua interessante tesi. “Partecipazione e cittadinanza si attivano tramite l’applicazione di una regola semplice – ha detto Gardner, citando come esempio personalità quali Luther King, Mandela, Suu Kyi e Gandhi – Quella delle tre “E”. Excellence, engagement, ethics, che stanno a significare rispettivamente: la conoscenza delle regole del vivere civile, l’impegno in prima persona e prendere la giusta decisione, anche quando ciò non corrisponda al proprio interesse”. Per il professore americano nelle città multietniche d’oggi occorre imparare a dialogare. “Denaro, mercato ed esclusiva affermazione di me stesso sono tipici della società odierna. A ciò rispondiamo – ha detto Gardner rivolgendosi ai molti giovani presenti al convegno – con tre elementi di buona cittadinanza: etica nelle scelte, rigore e competenza anche nel lavoro e impegno personale per la comunità”. H Homeschooling (agosto 2009) – Non se ne parla ancora come di una prospettiva a breve termine, almeno in Italia, ma l’iperbolico sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, unito alla perdita di prestigio e di ruolo della scuola tradizionale, potrebbe creare i presupposti per un decollo su larga scala di un’educazione senza scuola, aule, classi. O di combinazioni tra un orario scolastico ridotto e “compiti a casa” più consistenti, ma assistiti a distanza o eseguiti col supporto di speciali programmi in autoistruzione (e-learning) e in videoconferenza. Come già avviene da tempo, per esempio, in California. Importanti esperienze che vanno in questa direzione si fanno anche in Italia, ma solo per allievi lungodegenti (la cosiddetta Scuola in Ospedale), come mostra una interessante iniziativa sperimentale avviata in Toscana in 7 scuole di Firenze e 2 di Pisa, presentata ad agosto. La grande flessibilità delle nuove tecnologie favorisce la personalizzazione degli itinerari formativi, e potrebbe aiutare sia gli allievi in difficoltà, sia quelli particolarmente dotati diversificando tempi, livelli e modalità di apprendimento. I Italiano (dicembre 2009) – Le due maggiori Accademie italiane competenti ad occuparsi del problema dello stato di salute della lingua italiana, quella della Crusca e quella dei Lincei, sottoscrivono un documento congiunto, intitolato Lingua italiana, scuola, sviluppo, nel quale si lancia un appello affinché nell’insegnamento e soprattutto nell’apprendimento della nostra lingua nazionale si realizzi una svolta radicale rispetto al progressivo impoverimento che lo caratterizza. I risultati delle ricerche comparative internazionali IEA e OCSE-PISA non lasciano dubbi, e la gravità della situazione è testimoniata anche dal fatto che non pochi atenei organizzano test d’ingresso di conoscenza dell’italiano scritto e corsi di recupero per chi fa più errori. Ma l’istruzione universitaria “può sopperire solo in misura limitata a lacune che risalgono agli anni dell’infanzia e della prima adolescenza”, puntualizza il documento delle due Accademie, sottoscritto anche dalla Associazione per la storia della lingua italiana. Per questo gli accademici sollecitano “un deciso rafforzamento dell’italiano nell’insegnamento scolastico”, ma insistono soprattutto sull’importanza delle ore dedicate alla lingua italiana, da tenere distinte da quelle riguardanti la letteratura e la lettura dei testi. Ciò, secondo il presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, non significa affatto che si debbano trascurare le lingue straniere. Al contrario: Sabatini cita la ricerca di un studioso dell’università di Ginevra, François Grin, secondo la quale se gli svizzeri smettessero di essere plurilingui il Pil del paese calerebbe del 10%. Forse gli insegnanti delle altre materie non saranno tanto convinti… Incinta (novembre 2009) – Forse è il primo caso in Italia di un ministro donna che resta incinta nel corso del suo incarico e, forse, proprio per questo, lo stato di gravidanza del ministro Gelmini suscita interesse e anima il gossip. È il ministro a rendere personalmente noto il suo stato e ad annunciare per i primi mesi del 2010 il matrimonio con il suo compagno e la nascita della sua bambina. Le voci che danno per possibile un sostegno al suo lavoro mediante la nomina di un viceministro vengono messe a tacere proprio dall’interessata che assicura presenza e continuità nello svolgimento dell’incarico. Non mancano consigli di chi la invita a preoccuparsi della bambina, ma, per il momento, la Gelmini non manca ad alcuno dei suoi impegni. Mamma o ministro? La Gelmini intende scegliere entrambi i ruoli. Auguri. L Libri di testo (luglio 2009) – Quella sulla adozione dei libri di testo è una delle tante ordinanze di sospensiva del Tar Lazio che nel 2009 hanno creato non pochi problemi al sistema di istruzione, obbligando il ministro Gelmini a correre ai ripari e a rintuzzare le inevitabili critiche dell’opposizione. Un gruppo di docenti lombardi di scuola primaria, sostenuti dalla Flc-Cgil territoriale, impugna la circolare ministeriale per l’adozione dei libri di testo nella parte in cui prevede il vincolo quinquennale di conferma dei testi adottati. Il Tar riconosce il diritto di modificare il libro di testo adottato, con conseguente superamento del vincolo quinquennale, includendo tra i casi di deroga dal vincolo anche l’eventuale nuova assegnazione di docenti alle classi. Il Consiglio di Stato, a cui il ministro ricorre per l’annullamento dell’ordinanza del Tar, non scioglie completamente i dubbi in materia e il ministro dell’istruzione rompe gli indugi e riesce ad ottenere un emendamento in sede di conversione del decreto-legge salva-precari con il quale viene data l’interpretazione autentica secondo cui l’assegnazione di un nuovo docente alla classe non costituisce motivo straordinario per evitare il vincolo quinquennale. La norma è salva ma i dubbi sull’efficacia del blocco quinquennale restano tutti. M Matematica (novembre) – Vengono resi noti i dati sui livelli di istruzione degli studenti europei, secondo gli obiettivi fissati nel 2000 a Lisbona, attesi, in un primo tempo, per il 2010 e prorogati, poi, al 2020. Per la prima volta vengono riportati i dati del 2008 relativi alla percentuale di 15enni con scarse competenze in matematica. Il benchmark fissato, l’obiettivo da raggiungere per il 2020, è pari al 15%. La media attuale dei Paesi europei è attestata al 24%. Il livello di competenze matematiche dei nostri quindicenni è pari al 32,8%, uno dei peggiori tra tutti i Paesi dell’Unione. Sono messi peggio dei nostri i ragazzi della Bulgaria e della Romania. Il 2020 è lontano ma per raggiungere l’obiettivo del 15% la scuola italiana (primaria e secondaria di I grado) e i suoi studenti ne dovranno fare molta di strada. N Nonnismo (settembre 2009) – Un tempo il fenomeno indicava le angherie di vario tipo che i militari “anziani” riservavano alle reclute. Qualcosa del genere capitava anche, in certe università, alle matricole, sottoposte a riti di accoglienza non sempre amichevoli, ancorché tradizionali. Ora però l’età per questo tipo di pratiche sembra essersi abbassata, tanto da riguardare la scuola secondaria di secondo grado, quella di primo grado e perfino la scuola primaria. Con la riapertura delle scuole il problema si è ripresentato, e bisognerà vedere se e quanto la stretta sul comportamento voluta dagli ultimi due ministri, Fioroni e Gelmini, servirà ad arginare il fenomeno. In altri Paesi si punta su una maggiore responsabilizzazione dei genitori, chiamati a rispondere delle (cattive) azioni dei figli minori anche in sede penale. Speriamo che anche da noi si faccia qualcosa di più che avvertire i nostri iperprotettivi genitori con un sms… O Obama (febbraio 2009) – Fa impressione l’annuncio dello stanziamento di 100 miliardi di dollari (circa 75 miliardi di euro) per il bilancio federale USA dell’istruzione: quasi il doppio di quanto stanziato dalle precedenti amministrazioni Bush (59 miliardi di dollari nel 2008), quando pure il budget a disposizione del ministro dell’istruzione era stato incrementato per finanziare le molte iniziative previste dalla legge “No Child Left Behind”, votata nel 2001 anche dai democratici di Ted Kennedy dopo una trattativa che ne aveva accentuato gli obiettivi volti a realizzare una maggiore equità nel sistema educativo. Obiettivi che Obama intende ulteriormente rafforzare, e che sono specificati nel piano da lui presentato, l’American Recovery and Reinvestment Act of 2009 (ARRA). Per ricevere i fondi stanziati da Obama, i 50 Stati che compongono gli USA dovranno mettere al centro delle loro politiche quattro obiettivi prioritari: – miglioramento della qualità e dell’efficacia dell’insegnamento, con particolare riferimento all’inserimento di buoni insegnanti nelle scuole situate nei quartieri più poveri e con più alta presenza di minoranze; – realizzazione di sistemi di valutazione che rilevino anno per anno i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti nelle materie chiave (longitudinal data systems); – miglioramento degli standard e dei test; – sostegno alle scuole in difficoltà. P Pettine (ottobre 2009) – L’Anief, l’Associazione dei docenti precari, sostiene con successo i ricorsi al TAR Lazio di centinaia di insegnanti precari che chiedono l’inserimento a pettine nelle graduatorie provinciali a cui hanno chiesto di essere iscritti per trasferimento, contro la disposizione ministeriale che prevede, invece, l’inserimento in coda. Il Tar accoglie centinaia di ricorsi e dispone il commissariamento ad acta del ministero dell’istruzione in caso di mancato inserimento a pettine. È a rischio la regolarità dell’anno scolastico per le possibili modifiche di nomine già effettuate. Il ministro risolve la questione inserendo una specifica modifica nella legge salva-precari che annulla l’inserimento a pettine e conferma l’accodamento nelle graduatorie. La coda ha sconfitto il pettine. Q Qualifiche (dicembre 2009) – Verso la fine dell’anno si intensificano le voci relative alla prossima pubblicazione, da parte del MIUR, dei modelli per la certificazione delle competenze raggiunte dagli studenti alla fine del decennio di scolarità obbligatoria (compresi i percorsi regionali di istruzione e formazione). Successivamente si provvederebbe ai modelli di certificazione da rilasciare alla fine della scuola secondaria di primo grado e della scuola primaria. In questo modo il nostro Paese recupererebbe (ma bisognerà vedere come lo farà) parte del ritardo accumulato rispetto ad altri Paesi europei che hanno già recepito la raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo sul Quadro Europeo delle Qualifiche (QEQ), approvata nell’aprile 2008. Entro il 2010 tutti i paesi membri dell’UE dovrebbero realizzare la correlazione dei loro sistemi di qualifiche nazionali con il QEQ. E a partire dal 2012 tutte le nuove qualifiche dovrebbero recare un riferimento esplicito al QEQ in modo che si possano identificare le conoscenze, abilità e competenze di ciascun aspirante ad una occupazione. La certificazione delle competenze, per l’Italia, sarebbe un primo passo in questa direzione. R Regolamenti (maggio 2009) – Mentre i regolamenti per il primo ciclo, in attuazione delle leggi di riforma Gelmini, vanno verso l’approvazione definitiva per essere poi pubblicati in estate sulla Gazzetta Ufficiale, iniziano il loro percorso quelli del secondo ciclo, con l’approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri. Sono tre gli schemi di regolamento da cui dovrà uscire la riforma delle superiori, e tutto fa pensare che in autunno possano essere approvati definitivamente prima della fase delle iscrizioni scolastiche per il 2010-11. Il blocco dei lavori della Conferenza unificata prolunga oltre l’estate i tempi di approvazione del parere (non vincolante) che arriva soltanto a fine ottobre. La nuova disposizione normativa che prevede anche l’acquisizione del parere (non vincolante) delle Camere prolunga ulteriormente la procedura consultiva. A dicembre il Consiglio di Stato anticipa le prime valutazioni sugli schemi e chiede chiarimenti su alcuni punti critici, in vista del parere (non vincolante) da esprimere. Il Miur chiarisce e ottiene il via libera. Il nuovo anno inizia senza regolamenti approvati dal Consiglio dei Ministri. Le iscrizioni slittano a fine marzo. Basterà per assicurare l’avvio della riforma dal settembre 2010? S Sezioni primavera (ottobre 2009) – Dopo un’attesa durata mesi che ha messo in crisi molti servizi educativi in attesa di autorizzazione per poter funzionare, finalmente a fine ottobre la Conferenza unificata approva l’accordo per attivare il servizio delle sezioni primavera anche per il 2009-2010. Lo Stato diminuisce complessivamente il proprio finanziamento, anche se il Miur conferma la quota di 19 milioni dello scorso anno. Le Regioni devono aggiungere una propria quota di finanziamento. Alcune Regioni aumentano il proprio contributo, consentendo per il terzo anno consecutivo di confermare questo servizio per bambini di 2-3 anni di età, molto apprezzato dalle famiglie nei piccoli comuni privi di asili nido. Il servizio educativo, però, rimanendo ancora a livello di sperimentazione, rischia di non svilupparsi e di non costituire un reale sviluppo di integrazione ai servizi per l’infanzia. Sei rosso (giugno 2009) – Per la prima volta gli studenti di scuola secondaria di I grado (scuola media), per ottenere la promozione o l’ammissione all’esame devono conseguire un voto sufficiente in ogni disciplina. La decisione di ammissione, anche in presenza di carenze di apprendimento, viene decisa a maggioranza dal consiglio di classe. In tali casi la promozione con carenze è bene che sia opportunamente segnalata. Diverse scuole decidono di adottare come segno di questa promozione d’ufficio il sei rosso. Il Miur vieta l’uso del sei rosso, ritenendolo equivalente al sei politico di antica e sgradita memoria. Il sei rosso scompare dai cartelloni, ma il problema del cambio dello strumento di valutazione resta con tutta la sua criticità. T Tremonti (gennaio-dicembre 2009) – Come artefice della legge 133/2008 (ex decreto legge 112/2008), madre di tutti i tagli al bilancio dell’istruzione, il superministro dell’economia viene spesso individuato – e non solo dai precari “tagliati” – come una sorta di ministro dell’istruzione “ombra”. Il nuovo “divo Giulio” (appellativo attribuito in passato a Giulio Andreotti), che è anche un docente universitario, non ha esitato ad usare l’ascia dei tagli nei confronti del mondo accademico, costringendo gli atenei a una forte e in certi casi opportuna cura dimagrante, vista l’abnorme proliferazione di sedi e di insegnamenti degli ultimi anni. L’ascia di Tremonti ha operato con altrettanta forza sulla scuola, che però ha probabilmente avvertito di più le conseguenze dei tagli, a causa della maggiore rigidità della sua organizzazione. Alcune delle riforme di ordinamento, pur in sé necessarie e urgenti, hanno dato così l’impressione di essere a valle, anziché a monte, o almeno indipendenti, rispetto alle scelte macroeconomiche del divo Giulio. Il Sole 24 ore lo nomina “politico dell’anno”. Tetto del 30% (marzo e settembre 2009) – Nei primi mesi dell’anno ritorna il leit motiv della Lega che chiede “in nome della buona integrazione” di limitare il numero di stranieri per classe, dopo che nel 2008 aveva parlato di classi-ponte. Il ministro Gelmini, in nome di una efficace integrazione, fa sua l’idea di porre un limite massimo al numero di alunni stranieri per classe e parla ripetutamente del tetto del 30%. Il ministro annuncia per il 2010-11 una nuova disposizione ministeriale con cui dovrebbe essere fissato tale tetto massimo di stranieri in ogni classe, ma non precisa se si riferisce a qualsiasi straniero (compresi quelli nati in Italia o di lunga scolarizzazione) oppure soltanto a quelli di più recente immigrazione. Si tratterà di una norma legislativa come, ad esempio, un decreto del presidente della Repubblica (dpr)? Esiste già un regolamento sull’immigrazione (dpr 394/1999) che all’articolo 45 fissa il limite massimo di alunni stranieri per classe, prevedendo che essi non siano maggioritari, cioè non superino il 50%. Se il ministro vorrà fissare il tetto massimo al 30% dovrà modificare il dpr 394/1999 con un altro dpr. Farà in tempo per l’anno prossimo? U Unità sindacale (maggio 2009) – L’anno scorso i rapporti sindacali si erano chiusi, per la prima volta, con la sottoscrizione del contratto nazionale senza la firma di un sindacato rappresentativo come la Flc-Cgil. La rottura si era poi inasprita con il referendum di (non) approvazione del contratto, portando all’interno della scuola la rottura dell’unità sindacale già avviata a livello nazionale. Cisl-scuola e Cgil-scuola, in particolare, hanno rappresentato i fronti opposti di una divergenza politica che si sta facendo sempre più strutturale e alternativa. Prima dell’estate la Cgil-scuola indice unilateralmente le elezioni per il rinnovo delle RSU della scuola. Dopo una iniziale resistenza, le altre OO.SS. si adattano a proclamare le indizioni in attesa di conoscere la nuova normativa in materia di riorganizzazione della contrattazione. La disposizione arriva nel corso dell’estate e prevede il rinvio delle elezioni per le RSU all’anno successivo. La Cgil-scuola insiste nella sua posizione, rompendo la momentanea e precaria unità sindacale e presenta ugualmente le liste per le elezioni già previste per il dicembre 2009. L’entrata in vigore definitiva del provvedimento legislativo targato Brunetta, rende illegittima qualsiasi iniziativa elettorale, ma la Cgil-scuola insiste per alcune settimane prima di recedere, consolidando la rottura con il restante fronte sindacale. La divergenza politica continua con il decreto salva-precari e si conferma con le valutazioni su ogni provvedimento ministeriale. 1 V Valutazione (marzo 2009) – Il Consiglio dei ministri approva in prima lettura il regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni. Dopo il parere del Consiglio di Stato, il regolamento verrà definitivamente approvato a giugno e pubblicato nel corso dell’estate. Non può entrare in vigore per l’anno scolastico 2008-09, anche se molte novità in materia di valutazione (voto in decimi, voto del comportamento, ecc.) sono già state applicate per effetto della legge 169/2008. Due novità relative all’esame di Stato per il primo e per il secondo ciclo troveranno applicazione dal 2009-10. Riguardano rispettivamente il modo di calcolare il voto finale per l’esame di licenza (media aritmetica di tutte le prove) e l’ammissione all’esame di Stato (almeno sei in ogni disciplina). E ora occhio alla prossima sessione di esami. Ventiquattr’ore (marzo 2009) – Vengono resi noti i primi dati campionari sulle iscrizioni scolastiche per il 2009-10, da cui risulta che nelle classi prime della scuola primaria soltanto il 3% delle famiglie ha optato per il nuovo modello di orario settimanale a 24 ore con docente unico di riferimento. Il docente unico di riferimento è previsto anche per i modelli orari a 27 o a 30 ore, ma la richiesta minimale del modello orario di 24 ore settimanali azzera praticamente l’ipotesi di portare l’orario di lezione a prima degli anni ’90, secondo la disposizione della legge 169/2008. È quasi un flop, compensato da un aumento delle richieste del tempo scuola a 27 ore. Non si cambiano facilmente le abitudini delle famiglie italiane. Z Zaia (aprile 2009) – Il ministro per le politiche agricole, il leghista Luca Zaia, si improvvisa temporaneamente… ministro dell’istruzione e propone l’insegnamento della lingua veneta nelle scuole. Il ministro Gelmini condivide la proposta di valorizzare la cultura locale, ma non gradisce l’ipotesi dell’insegnamento del dialetto. La proposta di Zaia trova ascolto negli ambienti veneti e fioriscono iniziative e pubblicazioni in lingua veneta. Da probabile futuro presidente del Veneto c’è da aspettarsi da lui un’accelerazione sull’insegnamento del dialetto nelle scuole venete che potrebbe, però, determinare strappi anche all’interno della attuale maggioranza di Governo. Intanto l’Europa insiste sull’insegnamento di altre lingue comunitarie….

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