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Stop alle classi pollaio. TarLazio ribadisce limite massimo di 25 alunni per aula

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Codacons – Clamorosa ordinanza del Tar su ricorso del Codacon e dei precari della scuola. Ora migliaia di denunce contro i direttori delle scuole dove è superato il limite di 25 alunni per classe. Possibili cause risarcitorie davanti ai giudici di pace in caso di figli ammalati. Con una ordinanza emessa questa mattina la terza sezione del TAR del Lazio (Presidente Speranza, Relatore Brandileone) ha affrontato il tema delle misure igieniche disposte dal Miurs per far fronte all’ondata di influenza A nel nostro paese. Nella circolare il Ministero disponeva una serie di misure relative al lavaggio delle mani, allontanamento da scuola in caso di malattia, metodi per evitare contagi facili in aule affollate, ecc. Ebbene, il Tar con tale ordinanza ha escluso danno grave ai ragazzi e alle loro famiglie se il numero massimo di alunni per ogni classe rispetti il limite stabilito dalle leggi vigenti (art. 5 del D.M. 26.08.1992; art. 12 della legge n. 820 del 1971), ossia 25 studenti per aula. Ecco il testo dell’ordinanza: “…il danno lamentato alla salute e i rischi di ammalarsi non sono gravi e irreparabili fermo restando il rispetto delle prescrizioni delle garanzie sanitarie e correlate agli aspetti strutturali/ quantitativi delle classi’. Ossia se un bambino o alunno si ammala di influenza in una classe in cui, contrariamente a quanto dispone la legge, vi siano più di 25 alunni, sarà possibile chiedere i danni allo Stato senza alcun limite. Il Codacons nell’esprimere soddisfazione per la decisione dei giudici, invita tutte le famiglie a segnalare i casi di figli ammalatisi in classi “pollaio’ costituite da più di 25 alunni ciascuna, poichè per ognuno di questi casi potrà essere inoltrata denuncia contro le scuole e i loro direttori per concorso in lesioni determinate dallo stato di malattia, e avviare le dovute azioni di risarcimento danni dinanzi al Giudice di pace. Tutte le segnalazioni possono essere fatte al blog www.carlorienzi.it o contattando le sedi Codacons presenti sul territorio.

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