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Sul rinvio delle elezioni RSU 2009 nelle scuole

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Con l’alta uniforme dei documenti unitari, la policromia dei simboletti, il 27 ottobre quattro sindacati hanno redatto un nuovo comunicato in cui si giustifica il rinvio delle elezioni per le RSU. Nella bacheca di molte scuole non è ancora stato rimosso il documento dell’accordo del 2 settembre, che non conteneva né forse né ma, e con grande sicumera annunciava le elezioni, proprio ciò che sottobanco dalle stesse parti firmatarie si cercava di evitare.

Non siamo mai stati particolarmente favorevoli a questo istituto delle RSU e siamo sempre stati d’accordo con chi diceva che aumenta le cause di contenzioso scolastico. Secondo noi però il problema è a monte: le RSU, quando funzionano bene, sono i contabili che cercano di distribuire con equità un piccolo fondo, senza pretendere di stabilire dove sia l’ineffabile merito, ma cercando di retribuire il lavoro quando si riesce a quantificarlo. Non è l’istituto più sano possibile, perché si presta a infinite storture e conflitti di interesse, in più è per chi ricopre questo ruolo una fonte di seccature senza precedenti, tuttavia ci sembra fortemente scorretto, anzi decisamente antisindacale, il contenuto del comunicato e ora più che mai i sindacati dovrebbero avere la forza di imporre le prerogative sindacali sul governo anziché da questo “farsi aiutare” nel gioco del rinvio di un’elezione temuta. La riduzione dei comparti è chiaramente un espediente governativo per ridurre il potere, il numero  e le capacità dei sindacati. Come non accorgersene? E in questo si aiuta il governo? Divide et impera, che triste storia!

L’elenco delle motivazioni del rinvio poi appare risibile: non si eleggono le RSU ma di RSU c’è bisogno (“è necessario garantire nel frattempo la rappresentanza sindacale etc”) e inoltre: “la contrattazione decentrata è parte rilevante dell’accordo sul nuovo modello contrattuale non sottoscritto dalla CGIL”. Un momento! Il nuovo modello contrattuale è stato rifiutato non solo dalla CGIL, ci pare, ma anche dalla CGU (la Confederazioni di riferimento per la  Gilda Unams) e dalla Confsal per lo Snals. O hanno già cambiato idea e si sono imbarcate nel maxi sindacato filogovernativo? E per fortuna si vuole “evitare di rendere ancora più confuso” il contesto…”

Pur considerando quindi le RSU una istituzione con molti limiti – la rappresentatività nazionale dipende dalla disponibilità di semplici candidati a farsi rappresentanti sindacali sul luogo di lavoro – pensiamo che l’attacco che viene portato dal governo alla scuola pubblica abbia bisogno delle forze dei sindacati uniti per limitare i danni dei provvedimenti che stravolgeranno la gestione di tutti gli ordini di scuole, dopo aver decurtato gli organici e mentre continuerà la cura dimagrante all’istruzione con la riforma delle superiori mediante “schema di regolamento”.

Tutto lascia pensare che i cambiamenti alle porte non saranno un miglioramento per il lavoro degli insegnanti.

Ferrara, 2 novembre 2009 – Cinzia Piccinini – Associazione Professione Insegnante

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