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No agli insegnanti meridionali in Friuli

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pd – L’assessore leghista (capogruppo per l’esattezza) Narduzzi, ha presentato una interrogazione al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con il quale si chiede di non “pescare” più i docenti dal meridione, dove l’offerta fomativa è più bassa. Il Trentino si mostra nella sua faccia inospitale, per vocazione.

Il leghismo all’attacco, un virus, di quelli veri e non suini, senza vaccino, ha contagiato anche il ministro con le code incostituzionali e dilaga in parlamento e nei consigli regionali, provinciali e comunali di un terzo del paese. Si tratta di un passo successivo del “risorgimento” tradito, quello che allo sfruttamento del sud unisce una recinzione dei propri confini dal resto dell’impero cadente. Il sud serve solo per riversare i liquami tossici e radioattivi delle industrie del nord (vedi Napoli) o da centrale energetica da cui attingere le risorse che il nord non ha, vedi la Sicilia che sarà trasformata in hub energetico, leggi sopralluoghi leghisti a Milazzo.

 Il recinto adesso va chiuso, ma per lasciare i buoi fuori dalle verdi praterie. La suddivisione culturale del lavoro dell’impero morente vuole una pianificazione più accurata, che lasci i posti strategici alla gente del nord, quella che “conosce le tradizioni locali” o è residente in loco.

Uno strano leghismo che non rinuncia ai privilegi di aver messo le mani sulle casse romane, basti pensare al flop cinematografico da 30 milioni finanziati dal servizio pubblico RAI e non esclusivamente padano, per produrre il falso storico su “Barbarossa“.

da orizzontescuola

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