Sono rimaste nascoste nelle pieghe interne dell’associazione presidi della Sicilia, ma non così a lungo nonostante tutti i tentativi di impedire che la notizia uscisse fuori; e cioè che la vicepresidente regionale dell’ANP, prof.ssa Grillo Nunzia docente dell’ITI Archimede di Catania, apertamente schierata a difesa della sentenza e della sua applicazione, è entrata in collisione politica con il presidente regionale, prof. Occhipinti Riccardo che, in un comunicato stampa apparso su La Sicilia, aveva preso le difese dello statu quo anche se, come si evince dallo stesso comunicato che sotto riportiamo, aveva detto che le sentenze vanno applicate.
Ora come si concilia la difesa dei vincitori del concorso con l’applicazione rigorosa delle sentenze dei giudici, il presidente regionale non ha più detto o saputo dire. Anzi in un comunicato successivo plaude all’emendamento in parlamento sulla sanatoria.
La cosa singolare di questa associazione presidi è che La vicepresidente regionale, cioè la n. 2 in Sicilia di questo sindacato, è una docente che è stata esclusa dal concorso. Perché ci sia una docente a dirigere un sindacato di presidi non è dato capire; e comunque altra singolarità è che lo stesso presidente è un preside in pensione da parecchi anni; in genere i pensionati negli altri sindacati non assumono più ruoli di rappresentanza politica.
Una docente, vicepresidente regionale, in dialettica con un preside pensionato, presidente regionale ,per dirimere una questione di concorso a preside annullato.
Il comunicato contestato dalla prof.ssa Grillo Nunzia è il seguente:
L’ANP regionale ritiene necessario informare l’opinione pubblica sullo stato di disagio che l’ultimo concorso ordinario per dirigenti scolastici ha generato nei concorrenti risultati idonei, nominati ed impegnati in un duro, improbo e non sempre debitamente riconosciuto lavoro. Con ciò intende manifestare piena solidarietà con quanti, a seguito delle vicende intervenute, senza colpe in merito, sono diventati oggetto di interventi mediatici lesivi della propria dignità umana e professionale. L’ANP ritiene che, da parte degli organi preposti, si debbano creare subito le condizioni per porre fine allo stillicidio di notizie che tengono sulle spine centinaia di colleghi della nostra regione, in servizio ormai da un anno o due, o nominati dall’1 settembre scorso, ridando in tal modo fiducia e serenità ad operatori che giornalmente esercitano una professione onerosa e delicata per espletare la quale tali condizioni sono indispensabili. Ciò premesso, non è più possibile rinviare oltre un atto amministrativo, che sarà anche politico, il quale, nel pieno rispetto delle sentenze intervenute, e ferma restando la legittimità di tutte le aspettative di diritto, se fondate, sancisca il pieno titolo dei dirigenti nominati in forza di detto concorso a permanere in servizio tutti “pleno iure”.
da “LA SICILIA”
Da La Sicilia del 15.11.2009 http://giornale.lasicilia.it/giornale/1511/CT1511/CR/CR06/66.html
L’ANP SUL CONCORSO
Anche il segretario dell’ANP (Associazione nazionale presidi) di Catania, prof. Santo Ligresti, espone la sua opinione in merito alle sentenze del Cga n. 1065 e 155 che, come è noto, hanno annullato il concorso a preside per procedure illegali da parte della commissione di esame, che ha operato, fra l’altro con controlli sommari e inadeguati da chi doveva verificare l’iter concorsuale, cioè, la direzione regionale scolastica.
Ligresti è solidale con i capi di istituto che sono risultati vincitori di detto concorso, indetto il 22 novembre del 2004, che dovrebbero a suo avviso restare in carica, nel contempo, rileva che si «tratta di un concorso che passerà alla storia del diritto amministrativo del nostro Paese, una volta considerato la patria del Diritto tout court, perché concepito male, partorito peggio, con un bando malfatto prima e manipolato poi, cresciuto come un mostro, con modifiche in corso d’opera, con un contenzioso mai visto nella scuola italiana, a colpi di sentenze, all’insegna di tutti contro tutti, ciascuno convinto delle proprie ragioni».
Ligresti, nel suo lungo comunicato, propone una soluzione in vista dei pensionamenti di presidi nei prossimi anni, per cui ,a suo avviso, il legislatore potrebbe «studiare percorsi eccezionali che possano dare alle migliaia di concorrenti esclusi una seconda opportunità di sottoporsi al giudizio, questa volta formalmente inattaccabile ed equanime nel merito, di una nuova procedura concorsuale. Questa – ha proseguito – se non riservata, ma aperta a tutti, potrebbe riservare agli esclusi dal concorso in questione un doppio binario, da scorrere in parallello a quello generale. Quella del doppio binario – conclude il presidente dell’Anp di Catania – ha funzionato egregiamente negli anni passati per governare le immissioni nei ruoli, senza creare il contenzioso, che imperversa da anni nel nostro sistema di istruzione».
Senza dubbio per l’Anp, i vincitori del concorso, come del resto ha rilevato il presidente dell’Andis Molino, pagano errori commessi da altri, in particolare di chi si occupa dei dirigenti scolastici presso l’ufficio scolastico provinciale.
A questo punto, come abbiamo detto in altra nota non si sa come andrà a finire questa querelle che sta creando sfiducia nelle istituzioni. Una cosa è certa, la sentenza va eseguita entro 60 giorni e, come detto, dalla Corte tutte le procedure che scaturiscono dall’operato di commissioni illegittimamente costituite vanno cancellate. Questo comporta l’invalidazione della correzione degli elaborati, l’annullamento delle prove orali e la conseguente graduatoria di merito.
Resta al bivio, se procedere al rifacimento del concorso partendo dalle prove scritte a suo tempo effettuate e sottoponendole al giudizio di nuove commissioni, oppure imbandire ex novo l’intera procedura concorsuale.
MARIO CASTRO
da aetnanet