Andrea Florit dal Coordinamento Precari di Venezia, 15.11.2009
Una riforma assurda, irragionevole, che nessun operatore della scuola con un minimo di conoscenza della realtà degli Istituti Professionali si sarebbe mai sognato di concepire. Istituti in cui da decenni un intero esercito di insegnanti si è impegnato e sacrificato per limarne gli aspetti più spigolosi e migliorarne la qualità, investendo buona parte della propria vita lavorativa nel rafforzamento di una scuola in cui credeva, piena di difficoltà quotidiane, ma con gli obiettivi primari del successo formativo, della crescita individuale e della reale integrazione. Ora lo scempio. Senza alcuna logica didattica, ma con l’unica finalità del risparmio ad ogni costo, insegnamenti e curriculi, consolidati e funzionali, vengono stravolti, lasciando ogni decisione in mano ad esperti che esperti non sono, nella piena convinzione che basti essere seduti su una sedia per possedere il dono della competenza e del potere sulla vita altrui.
Per raggiungere l’obiettivo economico del governo (riduzione di 2 ore settimanali e di alcune compresenze) era sufficiente un semplice ritocco dell’attuale ordinamento, senza fantasiosi stravolgimenti, del tutto inutili e che impoveriscono inesorabilmente l’offerta formativa e distruggono gran parte di quanto di positivo in questi anni si era faticosamente costruito.
Vergognose le menzogne poi sul potenziamento dei laboratori: nei nuovi indirizzi, nel quinquennio, le ore di laboratorio si riducono del 30-50%, a seconda dell’indirizzo, rispetto alle attuali ore. Si tagliano inoltre drasticamente le compresenze, fulcro dell’azione didattica in una scuola così complessa come i Professionali. Accettabile l’individuazione di alcune compresenze eliminabili, ma non uno stravolgimento selvaggio della didattica.
L’ADi, Associazione Docenti Italiani, ha recentemente pubblicato le proprie osservazioni negative sulla riforma depositate in occasione dell’Audizione presso la VII Commissione Istruzione della Camera dei Deputati del 12/11/09 ed il commento alla notizia che “Trento chiude gli Istituti Professionali di Stato di fronte allo snaturamento della Riforma”.
Ci uniamo pertanto a quanti (es. Gilda e Flc-cgil) richiedono con forza un rinvio della riforma del secondo ciclo ed in particolare degli Istituti Professionali per i quali è indispensabile un profondo ripensamento del testo di riforma presentato dalla Gelmini.