«Entro il 24 novembre il decreto salva-precari sarà legge perciò non ci saranno sconvolgimenti nelle graduatorie». A sostenerlo è il senatore del Pdl Giuseppe Valditara, membro della Commissione Istruzione di Palazzo Madama, quella che sta vagliando in questi giorni il provvedimento targato Mariastella Gelmini modificato alla Camera con un emendamento della maggioranza che, di fatto, blocca il commissariamento del Miur disposto a ottobre dal Tar del Lazio.
«Questa settimana voteremo gli emendamenti. Se ci renderemo contro – spiega – che non ci sono i tempi tecnici per modificare il testo con ulteriori aggiunte allora li ritireremo o li trasformeremo in ordini del giorno perché entro il 24 il provvedimento va approvato o scade». La maggioranza, dunque, è decisa a blindare il dl sui precari.
Dunque non ci saranno cambiamenti immediati nelle graduatorie?
«Il decreto, grazie agli emendamenti presentati alla Camera, ora tiene conto delle istanze avanzate dai giudici del Tar del Lazio. È normale che il ministero dopo la sentenza di ottobre non si sia mosso visto che questa legge che stiamo per approvare, di fatto, mette ordine in tutta la materia. Sarebbe stato assurdo rimettere mano alle graduatorie, sconvolgere gli elenchi, e poi dover ricambiare tutto solo un mese dopo».
La questione dei precari, comunque, andrebbe risolta una volta per tutte, non crede?
«Questo è vero. È il motivo per cui ho avanzato una proposta al governo nei scorsi giorni. Bisogna urgentemente varare un piano pluriennale di assunzioni per assorbire il precariato. Una cosa che si può fare con tutta la gradualità che si vuole, ma che, ribadisco, va messa in campo per risolvere la questione precari».
Con quale tempistica andrebbe messo nero su bianco il piano?
«Sarebbe opportuno presentarlo entro il prossimo documento di programmazione economica e finanziaria. Dovrà indicare i tempi e i modi in cui si vogliono assorbire gli insegnanti presenti in graduatoria. Fino a quando non ci sarà un piano di assorbimento dei precari sarà difficile approvare una riforma fondamentale per la scuola italiana ovvero quella del reclutamento dei docenti».
Note: Messaggero 9/11/2009