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Merkel, Gorbaciov e Walesa sul ponte storico

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BERLINO – La Germania ha celebrato in grande stile l’anniversario della caduta del Muro: Berlino è stata invasa da circa 100mila persone, mentre le telecamere di tutto il mondo hanno ripreso le immagini di una festa che per una notte ha cambiato il volto della capitale. Venti anni dopo questo storico evento, però, le differenze tra l’est e l’ovest del Paese rimangono e la stessa cancelliera Angela Merkel ha voluto sottolineare, mentre arrivavano nella città decine di leader mondiali, che la riunificazione tedesca è ancora incompiuta. La Germania, è stato quindi il messaggio della cancelliera, non può fermarsi adesso: il Paese deve proseguire il suo cammino verso la piena riunificazione, soprattutto, economica, se vuole veramente coronare con successo questi 20 anni di sacrifici. Un messaggio che ha assunto un significato particolare, nel pomeriggio, con una passeggiata simbolica della Merkel insieme all’ex presidente dell’Unione sovietica, Mikhail Gorbaciov, e all’ex presidente della Polonia e leader di solidarnosc, Lech Walesa, sullo storico ponte di Boesebruecke, sulla Bornholmer Strasse di Berlino. E’ stato uno dei momenti più simbolici di questa giornata di celebrazioni.

Il 9 novembre del 1989, alle 21:20, il ponte venne infatti attraversato dai primi cittadini dell’ex repubblica federale tedesca (Rdt), che aprirono così la prima ‘breccia’ nel Muro. Solo qualche ora prima, intervistata dall’emittente pubblica Ard, la Merkel aveva ricordato che il processo di riunificazione della Germania non è stato ancora completato. “L’unità tedesca non è stata ancora completamente raggiunta” poiché, ha spiegato la cancelliera, l’est e l’ovest presentano ancora “differenze strutturali”. Due decadi dopo la caduta del Muro, la Merkel ha sottolineato che la disoccupazione nelle regioni dell’ex Repubblica democratica tedesca (Rdt) è ancora oggi il doppio rispetto a quella nell’ovest del Paese. La passeggiata lungo i 138 metri del ponte è durata solo una decina di minuti, ma è stata sufficiente a ricordare un momento entrato nella memoria storica del mondo. Alla fine, la cancelliera ha ricordato le difficoltà della Germania di riparare alle ingiustizie commesse durante la Giuerra Fredda. I terreni espropriati dal regime comunista, ha detto, si potevano restituire facilmente ma è molto difficile risarcire i cittadini dell’ex Rdt per “le occasioni mancate, così come per la paura e le preoccupazioni” vissute in quel periodo dalle famiglie dell’ex Rdt. C’é la volontà di andare avanti, quindi, ma anche la consapevolezza che non si potrà mai riparare veramente alle ingiustizie del passato. Un passato che Berlino ha ricordato anche con un concerto del maestro Daniel Barenboim, al quale è seguita – a sorpresa – la performance di Placido Domingo, che ha cantato la ‘Berliner Luft’, del compositore tedesco Paul Lincke. Dalla Casa Bianca, intanto, in un videomessaggio registrato proiettato di due maxi-schermi, il presidente Usa Barack Obama ha detto che non si deve “mai dimenticare il nove novembre del 1989 e i sacrifici che lo hanno reso possibile”. E’ necessario “sostenere l’amicizia transatlantica affinché non vacilli mai – ha proseguito -. Insieme, dobbiamo mantenere acceso il faro della libertà per coloro che vivono ancora nelle tenebre e nel buio della tirannia e che credono nella speranza di un giorno più luminoso”.

Il pezzo forte della serata è stato un gigantesco effetto domino che ha simboleggiato la caduta del Muro: mille blocchi di polistirolo dipinti a mano, ciascuno alto 2,5 metri, si sono abbattuti l’uno sull’altro in un’atmosfera surreale di musica e luci multicolori lungo un percorso di 1,5 km che è passato anche davanti alla Porta di Brandeburgo. Di fronte a migliaia di visitatori e ai capi di Stato e di governo di decine di paesi – incluso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – Berlino ha festeggiato così la caduta del Muro, nonostante la pioggia battente, sotto un cielo illuminato a giorno dai fuochi d’artificio.

MERKEL, ‘9 NOVEMBRE,IL GIORNO PIU’ FELICE’

Il “giorno più felice della storia recente della Germania”: la cancelliera tedesca Angela Merkel ha descritto così, nel suo videomessaggio internet settimanale, il 9 novembre 1989, il giorno della caduta del Muro. Già da venerdì scorso la capitale è invasa da migliaia di visitatori e oltre 100.000 persone sono attese. “Questo giorno ha cambiato la vita di molta gente – ha proseguito la Merkel nel suo messaggio -, inclusa la mia vita”. Per la cancelliera, si è trattato di un “giorno incredibile”, che sarà “molto commovente per molta gente in Germania”, ha commentato. La riunificazione tedesca e l’Unione europea sono sempre state, e lo saranno sempre, due facce della stessa medaglia. “Noi tedeschi – ha proseguito -, non dimenticheremo i nostri vicini e i nostri alleati, che hanno reso possibile la strada verso la riunificazione”. Per questo, la Merkel ha invitato domani nella capitale decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo e il governo tedesco ci tiene affinché tutti i governi dell’Ue siano rappresentati. Ieri è arrivata nella capitale Hillary Clinton e la Merkel ha ricevuto l’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov: con lui, e con l’ex presidente della Polonia Lech Walesa, farà una passeggiata simbolica domani pomeriggio sul ponte Boesebruecke, ex passaggio di confine della Bornholmer Strasse, che veniva utilizzato per l’ingresso dei cittadini della Repubblica federale a Berlino Est. Meno di un anno dopo la caduta del Muro, il 3 ottobre 1990, la Germania festeggiò la riunificazione ufficiale del Paese. Da allora, i vari governi non hanno mai interrotto il processo che ancora oggi punta a cancellare le differenze tra le regioni orientali e occidentali del Paese.

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