L’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, guidato da Maria Maddalena Novelli, ha avviato la procedura che potrebbe sfociare in un provvedimento disciplinare a carico delle due dirigenti scolastiche romane nelle cui scuole, lo scorso 21 settembre, non è stato rispettato il minuto di silenzio per i caduti italiani in Afghanistan come richiesto da una circolare del ministero dell’Istruzione. Una terza dirigente ha ricevuto una richiesta di chiarimenti scritti ma ha già risposto adducendo motivazioni di carattere tecnico (computer in avaria).
Le due presidi a rischio di provvedimenti sono Renata Puleo, della scuola primaria Maffi di Primavalle, e Simonetta Salacone, della Iqbal Masiq del Casilino.
La prima ha dichiarato di aver “lasciato libertà ai nostri docenti di fare ciò che credevano”. Poteva farlo? Secondo la preside sì, per due ragioni: “la circolare ci invitava al rispetto e non ci obbligava”, e comunque “le scuole sono autonome di decidere”.
Anche nella scuola della preside Salacone è stata lasciata libertà ai docenti, e in ogni caso “la circolare è arrivata tardi”.
Le due dirigenti si preparano ora ad inviare al direttore Novelli le loro controdeduzioni, dopo di che potrebbe scattare l’archiviazione oppure arrivare una censura scritta, oppure ancora, nel peggiore dei casi, la recessione del MIUR dal contratto o il trasferimento per incompatibilità ambientale (ma le dirigenti affermano di avere la compatta solidarietà dei docenti).