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Giornata decisiva per i precari

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Ieri è scaduto il termine in commissione Cultura per gli emendamenti al decreto legge sui precari. Il bilancio è di circa 100 emendamenti, in grande maggioranza di Pd  e Idv, ma anche di parlamentari della maggioranza.

Per il Partito democratico parla Antonio Rusconi: “Questo decreto si chiama salva precari, ma in realtà lascia a casa gli insegnanti”, per questo “chiediamo il rispetto del piano triennale di assunzioni varato dall’ex governo Prodi, la deducibilità dei costi dei libri di testo, il riconoscimento degli scatti stipendiali ai precari, il recupero di soldi per le scuole dell’infanzia paritarie, il dimezzamento dei tagli”.

Ma ci sono emendamenti anche della maggioranza, ben sei sono del relatore Francesco Bevilacqua. Il più importante è quello che punta ad estendere anche al 2010/2011 la validità del dl e a garantire ai presidi vincitori dell’ultimo concorso che non hanno preso servizio la permanenza nelle graduatorie.

La maggioranza vorrebbe trasformare gli emendamenti in ordini del giorno, a patto che il governo poi li rispetti. Ma il Pd non ci sta: “Se i nostri saranno bocciati – annuncia Rusconi – li ripresenteremo anche in aula. Il governo non rispetta mai questi impegni”.

Oggi si procede all’analisi degli emendamenti, nelle prossime sedute il voto. I tempi sono stretti, il provvedimento scade il 24 novembre. La maggioranza, se l’opposizione farà ostruzionismo, cercherà con ogni probabilità di blindare  testo. Ma quale testo? Molto dipenderà dal confronto parlamentare di oggi.

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