I duecento presidi reclutati col concorso del 2006 rischiano la poltrona. E’ il parere del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, che due settimane fa ha nominato una nuova commissione per valutare i compiti di coloro che hanno vinto il ricorso. La battaglia legale avviata da due aspiranti presidi estromessi agli scritti dopo mille polemiche ha portato, lo scorso mese di maggio, a una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che, secondo i legali degli interessati, annulla l’intero concorso. Ma Di Stefano si è limitato a disporre la valutazione dei com.piti con una commissione completa: due commissari e un presidente.
Cosa accadrà se nei prossimi giorni il Cga dovesse emettere il giudizio di ottemperanza, atto che invaliderebbe l’intera selezione? “Mi vedrò costretto — spiega Di Stefano — ad annullare il concorso, ma aspettiamo. Occorre leggere l’eventuale dispositivo del Cga”. A questo punto i 200 dirigenti scolastici in sella da tre anni tremano. Rischiano davvero di ritornare ad insegnare? ”Non sono in grado di dire se rischiano il posto meno, ma a questo punto non posso neppure escluderlo: mi sembra che qualcosa rischiano”, risponde a denti stretti il dirigente.
Ma forse c’è una scappatoia. “Gli interessati — continua Di Stefano — possono sempre richiedere l’opposizione di terzo: un istituto giuridico che consente al terzo cointeressato di proporre opposizione alla sentenza in effetti non sembra che il Cga abbia annullato l’intera procedura in quanto non ha interpellato tutti gli altri partecipanti.. Che la situazione sia davvero complicata lo dimostra un recente intervento della Carriera, che ha approvato un emendamento-sanatoria. Ma secondo Di Stefano si tratta di una soluzione come tante altre. L’avvocato Caterina Giunta, legale dei due ricorrenti. sostiene che un simile provvedimento è incostituzionale: “In tutte le altre regioni si è operato alla stessa maniera — replica Di Stefano — e nessuna sentenza del Tar è stata favorevole ai ricorrenti “.
Intanto, i due prof che si sono rivolti al Cga sono stati nuovamente bocciati, anche dalla nuova commissione. Ma la correzione sarebbe avvenuta, secondo gli avvocati, senza garantire l’anonimato. Di Stefano liquida il tutto con una battuta secca: “E’ un’opinione personale. Per me l’anonimato è stato garantito. Certo,è vero che i due compiti si sapeva di chi erano.