26 ottobre 2009 – red L’argomento è sempre attuale, soprattutto in questo scorcio di anno scolastico, in cui non è ancora chiaro come far fronte al taglio degli organici, alla ridistribuzione delle ore di cattedra, all’azzeramento di tutte le ore a disposizione. Lo Snals di Venezia propone una scheda di approfondimento SOSTITUZIONE DEI DOCENTI ASSENTI nella scuola secondaria Nelle nostre schede n. 6 del 3 dicembre 2001, n. 31 del 19 aprile 2004, n. 94 del 20 aprile 2009 e n. 95 dell’11 maggio 2009 abbiamo già affrontato il problema della sostituzione dei docenti assenti nella scuola secondaria di 1^ e 2^ grado e delle sue ricadute di natura didattica ed organizzativa. Ad essa rinviamo per una visione completa dell’argomento ( www.snalsvenezia.it – nella sezione “evidenza” -lato destro home page- cliccare su “Schede dello Snals”). Ma adesso ci risiamo, benché ritenessimo la problematica del tutto chiara. Tanto è datata che qui ci basta riconfermare –ancora una volta- tre o quattro cose: • nella scuola secondaria inferiore e superiore si nomina il supplente per ogni tipo e durata di assenza. E cioè: per ogni disciplina, per ogni docente assente si nomina il supplente. • Per assenze fini a 15 giorni, in coerenza con il POF, non si nomina il supplente solo se è possibile sostituire il docente assente con personale in servizio nella scuola: – che abbia un orario di cattedra con meno di 18 ore (e con ore a disposizione) – ma ormai, con la riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore… ; – che abbia dato la sua disponibilità ad effettuare ore oltre le 18 settimanali; – che abbia delle ore da recuperare. Importante quella frase “… in coerenza con il POF”: vuol dire che per le supplenze non sarebbe automatico neppure l’utilizzo delle ore a disposizione se nel piano dell’offerta formativa il collegio dei docenti avesse deciso di impegnarle in altre attività, anche di compresenza. Comunque, se non è possibile praticare alcuna delle soluzioni predette, il dirigente “conferisce supplenze temporanee agli aspiranti inclusi nell’apposita graduatoria d’istituto ” (CM 266 del 23.9.88), anche se l’assenza fosse solo di 1, 2, 3, 4 … giorni. • Si ricorre alla supplenza “a nche nel caso in cui la scuola abbia esaurito sia l’assegnazione base sia l’integrazione entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all’assegnazione base… perché “ va comunque assicurato l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento, giacchè il diritto allo studio va in ogni caso garantito.” (Nota ministeriale prot. n. 3545 del 29 aprile 2009). • Ed ancora: “in tutti i casi in cui le suddette soluzioni normative non si rivelano idonee a sopperire alla sostituzione dei docenti assenti, al fine primario di non incorrere in una sospensione della didattica nei riguardi degli allievi interessati, i dirigenti scolastici possono provvedere, per periodi di assenza anche inferiori a 15 giorni, alla nomina di personale supplente temporaneo.” (Nota D.G. per il personale scolastico Uff. III prot. n. AOODGPER 14991 del 6 ottobre 2009) ٠ ٠ ٠ Sappiamo che ci sono ancora difficoltà organizzative per “chiamare” i supplenti. Perciò riteniamo che la responsabile collaborazione di tutto il personale sia indispensabile nei casi di emergenza –solo nei casi di emergenza -, che si verificano quando, per esempio, il docente si assenta nel corso del servizio o all’inizio della mattinata, quando le sue classi sono già a scuola. Ma l’emergenza può durare un giorno, forse due e comunque neppure in questi casi è consentito distribuire gli alunni della classe del docente assente in altre classi se si supera il limite di 26 persone/aula (D.M. 26.8.92). E’ necessario, perciò, è obbligatorio che il procedimento per la nomina del supplente sia avviato subito, appena avuta la comunicazione dell’assenza e aver verificato la impossibilità di coprirla con il personale in servizio. E comunque, le carenze organizzative, le disfunzioni determinate dal selvaggio taglio degli organici, dalla ridistribuzione delle ore di cattedra, dall’azzeramento di tutte le ore a disposizione –eliminando così ogni pur minimo spazio di flessibilità – sono onere del MIUR, USR, USP. Come dire: il problema lo deve risolvere l’Amministrazione con ulteriori risorse umane e non la Scuola (dirigenti, docenti, ATA) facendo i salti mortali ogni giorno, ogni ora. Men che meno distogliendo il docente di sostegno dalla propria classe, ridistribuendo gli alunni in altre classi (attenzione alla sicurezza), o addirittura caricando le spese per eventuali ore eccedenti di questo tipo sul fondo di istituto (che è destinato all’ampliamento dell’offerta formativa e non a coprire le inefficienze). Il problema c’è e deve emergere. Pensiamo veramente che il taglio dei posti sia stato dannoso? Lo vogliamo dimostrare? Qual è il contributo di ognuno di noi? E il tuo? Facciamo insieme una riflessione su come ci comportiamo con gli alunni delle classi dei docenti assenti, con l’ora alternativa alla RC che non è coperta… .