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Scuola, Camera approva ddl precari Restano le graduatorie a esaurimento Mini sanatoria per i presidi siciliani Giro di vite sui falsi invalidi nella scuola

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ROMA (21 ottobre) – L’Aula della camera ha approvato il decreto legge sui precari nella scuola. Il testo, licenziato con 263 voti a favore, 196 contrari e 33 astenuti, ora passa al Senato. Hanno votato contro il Pd e l’Idv; l’Udc si è astenuta. 

L’accordo fra maggioranza e opposizione sulle graduatorie a esaurimento ha sbloccato la situazione, scongiurando sia l’ostruzionismo sia il ricorso alla fiducia. Approvati quattro emendamenti proposti dal Governo. Riguardano il recupero di risorse finanziarie rimaste inutilizzate nei tre precedenti esercizi; una modifica alle misure di contenimento dei costi dei libri di testo; l’anagrafe degli studenti; e disposizioni sugli esami preliminari agli esami di stato. Via libera anche alla graduatoria unica dal 2011 e ad un emendamento proposto dalla Lega che aumenta le verifiche sulle invalidità. Una modifica chiesta dalla commissione Bilancio ha introdotto una clausola di salvaguardia per la quale dal provvedimento non potranno derivare maggiori oneri per i conti pubblici.

Restano le graduatorie a esaurimento. Approvato all’unanimità un emendamento in base al quale i contratti a tempo determinato potranno essere trasformati a tempo indeterminato sulla base delle graduatorie ad esaurimento. Il testo iniziale del decreto precludeva la maturazione di anzianità per l’immissione in ruolo per chi era nelle graduatorie. Soddisfatto Beppe Fioroni (Pd), secondo cui «con questo emendamento il Parlamento rende giustizia ai precari, cui rimane la speranza di uno sbocco finale».

Pd: vittoria dell’opposizione. «Abbiamo condotto una battaglia contro l’insicurezza a vita dei precari e la modifica del comma 1 del decreto è una vittoria dell’opposizione, ma soprattutto un atto di giustizia verso chi, da anni, si occupa della scuola e dell’educazione dei nostri figli» ha detto Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd.

Mini sanatoria per i presidi siciliani. L’Assemblea ha approvato all’emendamento dei deputati Pdl, Pippo Fallica e Vincenzo Gibiino che risolve il contenzioso giudiziario in corso relativo alle procedure concorsuali in Sicilia per i posti di dirigente scolastico. In 1000 hanno partecipato alle procedure, alcuni esclusi hanno fatto ricorso e c’è il rischio che tutto possa essere invalidato. L’emendamento prevede, che l’annullamento degli atti delle procedure concorsuali ordinarie e riservate a posti di dirigente scolastico indette prima dell’emanazione del decreto 140/2008, non incida sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei concorsi che in quanto vincitori o idonei sono stati assunti in servizio. Per i parlamentari siciliani del Pdl il provvedimento legislativo votato dalla Camera dei Deputati «ridà certezza e sicurezza al mondo della scuola. Un importante segnale di attenzione – concludono – che la politica del fare rivolge ai dirigenti scolastici, agli insegnanti ma soprattutto alle famiglie degli alunni».

Giro di vite sui falsi invalidi nella scuola. Approvato l’emendamento in base al quale il personale della scuola che ha già ottenuto i benefici della legge 104 per l’assistenza ai familiari invalidi (ad esempio i permessi straordinari) dovrà sottoporsi a un secondo accertamento da parte di una Asl diversa da quella che ha esaminato la prima richiesta. L’opposizione ha manifestato contrarietà sulla norma, considerata troppo stringente, trovando inizialmente seguaci anche nelle fila della maggioranza. La situazione si è sbloccata quando, su suggerimento di Mario Landolfi, Carmelo Porcu (Pdl, disabile) ha annunciato che avrebbe votato l’emendamento della Lega.

Per il Pd si tratta di un «emendamento propagandistico ed ideologico che avrà due sicuri risultati: duplicherà i costi della Sanità e metterà spesso le Asl l’una contro l’altra. Non si fa certo così la lotta ai falsi invalidi».

Dario Franceschini in giornata aveva esortato il governo a bloccare il decreto «se vuole essere coerente con la rivalutazione del posto fisso fatta da Berlusconi e Tremonti».

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