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Su pettine sarà il parlamento a pronunciarsi. Lega contro i docenti del sud

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08 ottobre 2009 – dp
Gran parte dell’audizione del ministro alla VII commissione cultura alla Camera è stata dedicata ai precari e alle graduatorie. Duro attacco della Lega ai docenti del sud.

Ieri show della Goisis che ha attaccato i docenti del sud accusandoli, nell’ordine,:

  • di rinunciare alle supplenze, lasciando le classi del nord senza docenti;
  • di preferire l’aria buona del nord a quella del sud, dato che tutti si iscrivono nelle graduatorie delle province al di sopra del Po;
  • di essere eccessivamente difesi dai sindacati;
  • di presentare dubbie certificazioni della 104, e l’On. si chiede se è possibile che “tutti siano disabili da una certa latitudine in giù…”;
  • di avere voti delle abilitazioni gonfiati.

La proposta della Goisis è la radiazione dall’albo degli insegnanti per quanti vengono scoperti in fragranza di “rinuncia a cattedra”, la minima pena in fondo, se si pensa che un albo degli insegnanti ancora non c’è. Oltre al solito esame di cultura locale per accedere alle graduatorie.

Al centro del dibattito non poteva che esserci la questione riguardante le ordinanze del Tar e del CdS relative all’inserimento a pettine degli aspiranti supplenti sulle tre province espresse al momento dell’aggiornamento delle graduatorie.

Lo schieramento anti-pettine, che ha visto la Lega in prima linea, ha trovato l’alleato Gelmini anticipare la volontà di sottoporre al Parlamento una legislazione ad hoc che vanifichi le sentenze dei giudici.

Difficile dire quale sarà l’iter e quali forze saranno dispiegate in campo.

Relativamente all’iter, un’occasione valida potrebbe essere l’approvazione del decreto salva-precari, con l’inserimento di un emendamento specifico.

Mentre, per le forze in campo, la Gelmini ha già anticipato un incontro con i sindacati per chiedere un loro parere, già più volte espresso e che possiamo esemplificare nel comunicato diramato ieri dalla CGIL. Ancora oscura è invece la posizione dell’opposizione. Ricordiamo che da un lato l’idea dell’inserimento in coda in caso di cambio provincia è stata attuata dal governo Fioroni, poi ripresa dall’attuale con la variante dell’inserimento in tre province, dall’altro, il fronte pro-pettine ha trovato nell’On. Antonino Russo, del PD, il maggior sostenitore.

da orizzontescuola

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