Macellato e poi squartato in due per consentire ai parenti serpenti di farsi ciascuno il proprio corteo funebre. Questo è il destino del precariato della scuola.
Il ministero dell’Istruzione lo ha costituito, illuso e poi ammazzato. I parenti lo hanno blandito e circuito, poi sfruttato ed ingannato, così fino all’ultimo giorno. Oggi esibiscono il loro falso dolore lungo due tragitti opposti.
Il primo, con a capo la Cgil, Gilda & C., parte da piazza della Repubblica e si raccorda in piazza del Popolo alla manifestazione organizzata dalla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana).
L’altro, guidato dai Cobas, RdB & C., ha la stessa partenza ma, attraverso un percorso diverso, raggiungere il MIUR.
Un modo plateale per far sapere a tutti che opposizione fa rima solo con divisione. Cordoglio fa rima con imbroglio. E il precariato ha come primo imputato proprio il sindacato. Quello che antepone i veti incrociati e gli interessi della propria parte a quelli dei lavoratori.