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Elezioni RSU scontro aperto tra CGIL e CISL

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28 settembre 2009 – red
La CGIL chiede alla CISL di “assumersi delle resposabilità” circa il possibile rinvio, in realtà ormai quasi certo, delle elezioni RSU, la CISL risponde accusando di propaganda. Pubblichiamo di due comunicati.

CGIL. Elezioni RSU scuola: assumersi le proprie responsabilità in modo trasparente

Ora lo scenario è finalmente chiaro.

Si spiega perché solo la FLC ha manifestato contro l’inserimento nel decreto legislativo “Brunetta” del comma che consente il rinvio delle elezioni RSU ( era il 7 maggio ); perché ad indire le elezioni RSU ( era giugno 2009 ) è stata la sola FLC; perché hanno fatto andare a vuoto due riunioni presso l’ARAN ( era luglio ) per rinviare il più possibile la firma del protocollo per l’avvio delle procedure elettorali; perché il Ministro Brunetta ha pubblicato una inconsueta nota per dire che lui intende rinviare le elezioni RSU non per sua convinzione ma per esplicita richiesta delle organizzazioni sindacali ad esclusione della CGIL. Fino ad arrivare, finalmente, alle esplicite dichiarazioni di questi giorni di chi fra le organizzazioni sindacali dichiara di aver sempre sostenuto il rinvio delle RSU .

In un quadro ancora molto confuso, nel quale l’ accordo separato sulle regole contrattuali si è rilevato, come aveva sostenuto la CGIL, sbagliato e pericoloso perché non garantisce la crescita delle retribuzioni, non fornisce alcuna certezza per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, determinando l’indebolimento della contrattazione nazionale e decentrata, il decreto Brunetta intende assestare un ulteriore colpo al potere contrattuale del sindacato. Peraltro le ipotesi sugli accorpamenti dei contratti pubblici sono confuse e contraddittorie e certamente richiederanno tempi lunghissimi per la definizione dei comparti a meno che non s’intende sottrarli alla contrattazione e deciderli nelle segrete stanze del Ministro Brunetta.

Ma intanto non ci sono le risorse per rinnovare i contratti pubblici e non partono le trattative. Il Governo nella finanziaria prevede di riconoscere solo l’indennità di vacanza contrattuale pari a 20 euro lorde per i prossimi tre anni a meno che non si recuperino risorse dalla scudo fiscale che è il più grosso regalo fatto agli evasori di questo Paese e peraltro con previsioni del tutto incerte in termini di entrate.

Ed allora, quale è la ragione per rinviare le elezioni delle Rsu dato che, se si vogliono rinnovare i contratti, come chiedono tutte le organizzazioni sindacali, ci vogliono prioritariamente le risorse e poi sicuramente per la prossima tornata si dovrà tener conto degli attuali comparti o comunque di una fase transitoria?

Non è forse vero che c’è il tentativo di mettere in discussione le regole della rappresentanza, basti analizzare i contenuti del decreto Brunetta e il disegno di legge Aprea ? Come non sospettare che il rinvio serva esattamente a questo scopo?

Anziché polemizzare si risponda a questi interrogativi!

A questo va aggiunto che, in migliaia di scuole, le RSU sono ormai decadute per sostituzioni, trasferimenti e pensionamenti. Chi contratterà in questi luoghi di lavoro, i rappresentanti eletti democraticamente dai lavoratori o solo le segreterie provinciali dei sindacati?

Chi scambia la difesa della democrazia sui posti di lavoro e la richiesta di rispetto delle regole per propaganda ha abdicato alla funzione stessa di un’organizzazione sindacale confederale.

Alla FLC non interessa prendere qualche voto in più o in meno. Vogliamo che i lavoratori possano eleggere i propri rappresentanti, che possano votare sugli accordi, che possano essere i reali protagonisti nelle scelte del sindacato, contribuendo dal basso a ricomporre l’unità sindacale.

Vorrei ricordare, inoltre, che confederalità significa farsi carico dei più deboli. Nella vertenza precariato bisogna difendere tutti ed avere chiaro che l’obiettivo deve essere la stabilizzazione e non qualche estemporaneo meccanismo come i contratti di disponibilità che non risolveranno nulla e divideranno i precari.

Noi, quindi, non saremo mai subalterni a chi vuole distruggere il sistema pubblico di istruzione e a chi vuole rompere la solidarietà tra i lavoratori, pronti a trovare le mediazioni sui tavoli di trattativa, ma anche a mettere i campo il conflitto quando non condividiamo le scelte.

Lo abbiamo fatto sempre in modo trasparente e coerente parlando la stessa lingua a Roma e sui territori, negli incontri al Ministero e nelle Piazze.

Voglio ribadire alla Cisl Scuola che non giochiamo al più uno per il semplice fatto che questo Governo, in tutti i comparti della conoscenza, ha semplicemente imposto le sue politiche perché ritiene i sindacati, tutti, degli intralci da spazzare via nell’opera di demolizione delle conquiste democratiche, sociali e civili.

La FLC Cgil fa “propaganda” solo dei valori per i quali si è sempre battuta. Continuerà a farlo insieme alle tante lavoratrici e lavoratori che, come noi, non si rassegnano.

Le elezioni delle RSU sono, quindi, un debito d’onore nei confronti di lavoratori e l’identico atto di responsabilità lo chiediamo alle altre organizzazioni sindacali.

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CISL. La propaganda ha un limite

Stupisce che la Flc CGIL si stupisca del fatto che la CISL sia favorevole ad un rinvio – che non è certo un’abolizione! – delle elezioni per le “RSU Scuola” . E’ un rinvio che la CISL, insieme a tutte le altre sigle sindacali rappresentative del comparto scuola, CGIL esclusa, ha proposto apertamente nella sede deputata, che è l’ARAN, con motivazioni dettate da elementare buon senso.

Come è noto, infatti, sono in corso di modifica gli attuali comparti del Pubblico Impiego, insieme alle regole che dovranno precisare i livelli di contrattazione.

Va da sé che il rinvio lascerebbe pienamente attive ed operanti le attuali RSU, così come è inevitabile che si rimandi la verifica della rappresentatività, come previsto dall’Accordo Governo-Organizzazioni Sindacali, al momento in cui siano definiti i nuovi comparti.

Non c’è, quindi, alcuna incoerenza da parte nostra nell’aver sottoscritto, con il calendario delle operazioni di voto, un atto dovuto in attesa di decisioni da assumere in sede legislativa.

E’, invece, davvero fuori luogo denunciare inesistenti attentati alla democrazia sindacale. Chi fa queste affermazioni contribuisce a quell’imbarbarimento delle relazioni di cui vorrebbe scaricare su altri la responsabilità.

Polemiche come queste confermano il sospetto che per la CGIL, da qualche tempo, conti soprattutto propagandare se stessa, cavalcando a tal fine ogni pretesto e ogni disagio. Così è stato con la mancata firma dell’ultimo contratto (e aspettiamo ancora oggi di vederne – come promesso – uno migliore). Così è in questi giorni, quando si definiscono “presa in giro” le misure straordinarie per i precari, per la cui applicazione la CGIL partecipa comunque al “tavolo di confronto” .

E potremmo continuare.

La propaganda può forse aiutare ad “ottenere qualche voto in più” , ma sicuramente non risolve i problemi della gente, così come la vera democrazia non si rafforza invocando un voto fine a se stesso.

Restiamo convinti che solo in presenza della chiara definizione della natura, delle competenze e della dislocazione degli organismi le elezioni possano assumere la valenza “alta” di fondamentale momento di partecipazione e scelta, e non ridursi ad una sterile contesa fra sigle sindacali.

da orizzontescuola

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