Manifestazione Nazionale della Scuola il 3 ottobre
17 settembre 2009 – inviato da Brunello Arborio Come vengono realizzati principalmente questi tagli? o Introduzione del Maestro Unico ed eliminazione delle compresenze e del modulo. o Aumento del numero degli alunni per classe, che spesso giungono ad essere più di 30. o Obbligo del completamento a 18 ore di lezione e conseguente eliminazione delle ore a disposizione. L’assegnazione delle classi non viene più fatta in base a criteri di coerenza disciplinare, ma con l’unico obiettivo di riempire il monte ore settimanale del docente. o Aumento dell’orario di lavoro per il personale docente (straordinari imposti, con cattedre che a volte giungono a 24 ore, spesso accettate per incrementare uno stipendio tra i più bassi d’Europa!) o Riduzione dell’orario di alcune materie (per esempio, un’ora in meno di italiano alle medie, trasformata in una non meglio specificata ora di “approfondimento”). o Tagli agli organici del personale ATA e di sostegno! E’ evidente che questo piano, privo di qualsiasi giustificazione pedagogica, è determinato da scelte di bilancio, da una concezione servile e strumentale dell’istruzione e da una deliberata volontà di smantellamento della scuola pubblica e democratica in Italia. Esso quindi danneggia la nostra dignità professionale, la qualità dell’offerta formativa e compromette seriamente due fondamentali principi della Costituzione italiana: il diritto al lavoro (art. 1) e il diritto di ciascun cittadino ad un’istruzione pubblica di qualità (artt. 9, 33, 34). Il governo pretende di tamponare questa situazione con i contratti di disponibilità, denominati ipocritamente “salvaprecari”! Si tratta in realtà di un semplice contentino che mortifica la nostra professionalità, declassandoci a docenti di serie B, disponibili a qualsiasi tipo di chiamata e mansione, frammentati al nostro interno. I contratti di disponibilità pertanto spaccano la categoria docente e rappresentano un primo tentativo di regionalizzare il rapporto di lavoro nella scuola. E’ bene ricordare che di fronte a questa politica di tagli alla scuola pubblica si incrementa il finanziamento dello stato alla scuola privata. Tutto questo denuncia la totale assenza di un’idea di scuola come fondamentate ed irrinunciabile luogo di costruzione della democrazia, della cittadinanza, dell’integrazione, dell’inclusione sociale e culturale. PER OPPORCI A QUESTO PROGETTO DEVASTANTE IL COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA C.P.S. INDICE UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IL 3 OTTOBRE, ALLE ORE 15,00. CHIEDIAMO: 1- DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO GELMINI. 2- IL RITIRO DEI TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA PREVISTI DALLE LEGGE 133 E DI TUTTI I PROVVEDIMENTI CON CUI SONO STATI ATTUATI. 3- RITIRO DELLA LEGGE 169/08 (MAESTRO UNICO) 4- IMMISSIONE IN RUOLO DEI PRECARI SU TUTTI I POSTI VACANTI. 5- ABOLIZIONE DEL TETTO MASSIMO DI UN INSEGNATE OGNI 2 ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (L.244/07) 6- RITIRO DEL PDL APREA. 7- CORSI ABILITANTI PER I DOCENTI NON ABILITATI IN SERVIZIO. |
COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA (C.P.S.)
da orizzontescuola