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CONTRATTI DI DISPONIBILITA’: CHI SARANNO I FORTUNATI E QUANDO?

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Si naviga ancora in un mare magnum e agitato sul problema dei contratti di disponibilità: dopo due incontri al Ministero (giovedì 10 e martedì 15 settembre) ancora nessuna certezza.  A quanto pare alle OO.SS. non è stato ancora consegnato il testo del decreto, il quale, ci informa la Cgil,  nella sua stesura originaria, prevedeva la costituzione di graduatorie prioritarie, sia per i docenti che per il personale ATA, ai fini delle supplenze brevi e degli eventuali contratti regionali, nella quale sarebbero stati inclusitutti coloro che nel 2008/09 avevano avuto un incarico annuale/fino altermine delle attività didattiche, dalle graduatorie provinciali e che quest’anno non hanno ottenuto un analogo contratto.

E qua sorge il problema e tutti i precari si chiedono: coloro che avevano ottenuto un incarico annuo dalle graduatorie d’istituto (sostegno senza titolo, assistenti, collaboratori scolastici.) sia gli aspiranti che lo scorso anno, pur in posizione utile, hanno optato per le supplenze brevi e quindi hanno comunque maturato servizio per l’intero anno scolastico, saranno destinatari di questi fantomatici contratti? Sempre secondo la cgil, verrà garantito il diritto all’inclusione a tutti coloro che hanno avuto un incarico annuo anche da graduatorie d’istituto, purché risultino inclusi a pieno titolo nelle graduatorie provinciali.

Ma restano un mare di problemi insoluti:quale sarà la penalizzazione in caso di non accettazione di una supplenza? E ancora: i precari che usufruiranno di un contratto di disponibilità potranno lavorare parallelamente con progetti finanziati dalla regione ? Per non parlare del fatto che non si capisce se bisognerà accettare la supplenza sulla classe di concorso sulla quale si è avuto l’incarico o si potrà accettare anche su un’altra: e in questo caso su quale classe varrà il punteggio?

Visto? Sembra facile, ma disciplinare una tale varia e magmatica materia non sarà facile. Nel frattempo apprendiamo che Guglielmo Epifani ha definito questi contratti una “fesseria colossale”, perchè lo Stato paga delle persone per non lavorare. No, caro Epifani: dà loro, in altra forma, l’indennità di disoccupazione che sarebbe loro spettata, inoltre le paga per lavorare al bisogno, facendo i tappabuchi qua e là, in lavoretti vrai qua e là, umiliando la professionalità di tanti docenti e rendendoli esseri senza identità e senza forma.

Intanto c’è da rassicurarsi: per il momento le supplenze temporanee verranno conferite con le vecchie regole. Trepidante ( e purtroppo angosciante) buona attesa a tutti. E speriamo che al ministero si sbrighino.

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