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Studenti disabili è già emergenza

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  Classi-pollaio alle medie come alle superiori. Il sovraffollamento nelle aule la fa da padrone nella scuola dei tagli della Gelmini. E oggi – primo giorno di lezione per gli studenti d’Italia – l’amara sorpresa delle famiglie con figli che vivono in una condizione di disagio. A Velletri ben cinque alunni con disabilità sono finiti insieme in una classe di trenta adolescenti. A Cagliari, cinque ragazzi svantaggiati siedono negli ultimi banchi “isolati” da oltre venti compagni. A Vercelli sette disabili su 23 alunni. Ma il ministro dell’Istruzione continua a tacere, in barba al progetto stesso di integrazione.

Gli insegnanti di sostengo in tutta Italia sono circa 90mila. Gli alunni con disabilità sono circa 180 mila. Dunque: il sostegno non è stato tagliato ma il numero degli alunni certificati è cresciuto. Ma la ministra unica dell’Istruzione non ha dato le risorse rispetto ai nuovi bisogni. Tutti pensano che a scuola ci sia un insegnante di sostegno ogni due alunni. In realtà, questa è una media non è un dato numerico. Nelle classi i docenti sono stati assegnati fino a tre o quattro casi. Se non di più.

Una questione delicata quella degli alunni con disabilità e il Miur ne era a conoscenza da tempo. L’Unità denunciò lo scenario nel marzo scorso. Il ministero intervenne con una secca nota, liquidando la questione in poche righe: “Scuola, confermato il limite di venti alunni nelle classi con disabili”. Glissando, anche nel comunicato stesso, sui veri contenuti. Il numero richiamato, infatti, era riferito esclusivamente al totale degli alunni della classe e non a quanti alunni disabili potevano essere iscritti in una classe composta da venti alunni.

Nel regolamento sulla riorganizzazione scolastica la Gelmini aveva tralasciato di fissare il tetto massimo degli alunni con disabilità nelle classi. Con grande disperazione dei dirigenti scolastici, lasciati soli a districare l’impietosa questione. Le associazioni che si interessano di integrazione scolastica speravano in una correzione ad hoc nelle linee guida attese per l’autunno. Invece, a sorpresa, il provvedimento è stato emanato in piena estate quando le famiglie e le scuole erano in vacanza. Anche in questo documento la questione è stata omessa, coperta da un velo di silenzio. Per gli studenti con disabilità l’amara constatazione entrando in classe: è come se la Gelmini gli avesse detto «Per voi la scuola finisce qui».

Leggi l’Unità del 30 marzo 2009

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fonte L’UNITA’.it

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