Spiegatemi il perché mi devono sostituire, perché Ballarò dev’essere spostato o non deve andare in onda. C’è qualcosa che non va?»: Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, non riesce a trovare una ragione plausibile nell’ordine arrivato dalla direzione generale di lasciare il posto allo speciale di Bruno Vespa.
Quando le è arrivata la richiesta di non andare in onda martedì? La settimana scorsa avete presentato la nuova edizione.
«Me l’ha detto oggi (ieri per chi legge, ndr) il direttore Ruffini, che ha manifestato il suo disaccordo all’azienda ma non è stato ascoltato. Mi ha detto: non andiamo in onda perché l’azienda vuole fare uno speciale su RaiUno sulla consegna delle case in Abruzzo. Sono amareggiato, è come lavorare per mandare in stampa un giornale, e il giorno dopo scopri che in edicola ne è andato un altro. È un atto immotivato».
Spostamenti nel palinsesto capitano, ma è mai accaduto in questo modo?
«È capitato per avvenimenti speciali, dei concerti o delle partite, o per eventi accaduti all’improvviso. Io non sono uno che si oppone per principio, tutti noi facciamo quello che dice l’azienda, ma questa volta ci sostituiscono. Si inventa una trasmissione di sana pianta e ci si chiede di non andare in onda? Non si tratta di un evento imprevisto, la data della consegna delle case il 15 settembre è stata annunciata da tempo, era in agenda. Voglio una spiegazione».
Nella prima puntata avreste parlato anche della consegna delle case prefabbricate ai terremotati?
«Ma certo. Abbiamo un inviato in Abruzzo da due settimane. Avremmo fatto il servizio sul terremoto e avremmo anche parlato d’altro: della crisi politica, dei rapporti difficili tra Berlusconi, Fini e Bossi, della stampa straniera, della scuola e dell’economia. Tutti temi caldi alla ripresa autunnale. E alla conferenza stampa di presentazione, martedì scorso, c’era anche il capo ufficio stampa della Rai».
Pensa ci siano dei problemi di contenuti? Non è la stessa cosa far seguire un evento caro al premier da Vespa o da Floris…
«Cancellare Ballarò per far parlare una trasmissione sul tema di cui noi avremmo parlato: questo è successo. Allora vuol dire che non vogliono che siamo noi a parlare di certe cose».
A questo punto però avete accettato di cambiare giorno?
«Spero che andremo in onda quanto prima. Io voglio raccontare l’Italia. Spero che questo sia solo un episodio, pur sgradevole e grave».
14 settembre 2009
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Fonte :L’unità.it