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Scuola, precari sul piede di guerra

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CATANIA – Si avvicina il nuovo anno scolastico, ma non si ferma la protesta dei prof precari che rischiano di rimanere senza lavoro, con mobilitazioni e sostegno da parte di sindacati, studenti e opposizione. Continua la protesta dei precari della scuola di Catania, dove docenti e personale Ata sono giunti al sesto giorno di occupazione dell’Ufficio scolastico provinciale (Usp). Mobilitazione anche a Palermo, Caltanissetta, Messina ed in altri centri isolani.

Dopo il “No Gelmini Day” di sabato scorso, che ha visto sfilare miglia di persone nel centro della città etnea, una delegazione del comitato precari di Catania domani sarà a Palermo per partecipare all’incontro tra il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, i sindacati confederali, insieme ai colleghi precari di Palermo, per “ribadire il no ai contratti di disponibilità”.

A Roma l’occupazione in provveditorato è giunta al quarto giorno. Si moltiplicano le iniziative, spontanee o organizzate da sindacati e forze politiche, per chiedere che nessuno rimanga senza lavoro, dal presidio di Milano con Paolo Ferrero alle proteste all’Ufficio scolastico regionale del Lazio, dalla Campania alla Sicilia: “Non c’è nessuna guerra – ha spiegato il ministro – c’è un disagio sociale legittimo di cui il governo ha il massimo rispetto e che sta lavorando per risolvere”.

Sono già mille le adesioni di precari siciliani al ricorso contro i tagli nella scuola annunciato dal Codacons contro l’attuazione del decreto Gelmini. Lo rende noto la stessa associazione di consumatori.

Dopo la denuncia al ministro Gelmini alle Procure dell’isola, il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi ha istituito una task force di legali, coordinata dall’avv. Floriana Pisani, per “difendere il diritto al’insegnamento di migliaia di precari da anni attivi nella scuola e tagliati fuori senza nessun riguardo”.

“In pochi giorni – afferma Tanasi – l’adesione dei siciliani è stata cospicua e ci aspettiamo ancora migliaia di richieste. Il mega-ricorso collettivo in difesa dei diritti dei precari della scuola è un’occasione che i lavoratori non devono perdere per far valere i propri diritti”.

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