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Protesta dei precari dell’USP di Catania occupato

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02 settembre 2009 – inviato da Andrea Raciti
Oggi i precari della scuola di ogni ordine e grado, dopo un lungo presidio che ha visto momenti di tensione con le Forze dell’Ordine schierate per impedire l’accesso all’U.S.P. di Catania, nonostante fosse giorno di ricevimento, hanno occupato gli uffici a tempo indeterminato.

La protesta dei Docenti precari mette in evidenza il più grande licenziamento di massa, operato dallo Stato nei riguardi dei lavoratori della scuola attraverso la riforma Gelmini.
I tagli previsti dalla finanziaria 2008 sono un’operazione con conseguenze economiche e sociali drastiche mai operate fino ad oggi, che di certo non mettono al centro:
la qualità dell’istruzione
la professionalità dei lavoratori della scuola;

Gli obiettivi perseguiti sono:
RITIRO DELLA RIFORMA GELMINI
NO AL MAESTRO PREVALENTE
NO ALLE CLASSI NUMEROSE
NO ALLA RIDUZIONE DELLE ORE SPETTANTI AI RAGAZZIDIVERSAMENTE ABILI
NO ALLA RIDUZIONE DELL’ORARIO SCOLASTICO SETTIMANALE
NO AL NIOVO SISTEMA DI RECLUTAMENTO CON LA CHIAMATA DIRETTA DAI PRESIDI
SI AD UN INCONTRO IMMEDIATO CON IL MINISTRO GELMINI PER LA CERTEZZA DEL FUTURO DEI PRECARI
SI AD UNA INIZIATIVA IMMEDIATA PER METTERE A FUOCO I VERI PROBLEMI DELLA SCUOLA CHE STANNO DIVENTANDO EMERGENZA SOCIALE
SI ALLA DIGNITÀ DEI DOCENTI PRECARI DELLA SCUOLA INGIUSTAMENTE MALTRATTATI ED ESCLUSI DAL MERCATO DEL LAVORO.

I precari propongono un coinvolgimento dell’Opinione Pubblica e della Società civile per spiegare quanto segue:
1)Molte famiglie monoreddito di fatto avranno azzerato il loro stipendio e la possibilità reale di effettuare una qualsivoglia spesa
2)Solo in Sicilia il risparmio annuo (a carico dei precari) si aggira sui 500 Milioni di Euro, nulla da invidiare ad una finanziaria e nulla in meno di quanto lo Stato ha stanziato per salvare Aziende come: FIAT, ALITALIA e/o Banche come UNICREDIT ed altro.
3)Ritornare a parlare di futuro è progettazione perché una NAZIONE senza lavoro è destina a morire.

Infine i precari invitano i Docenti di ruolo ad unirsi nella lotta, perché nessuno può sentirsi al sicuro.
Firmato
Mariella Finocchiaro
Vito Maria Sanfilippo

da orizzontescuola

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