Stamattina i nervi erano a fior di pelle, macinavi i chilometri stradali perché non vedevi l’ora di essere proprio lì, in quella scuola, la Parini di Catania. Eravamo in tanti, c’era Lucia, la prima in graduatoria, ma anche Anna la numero tremila e qualcosa che sostava davanti alle porte dell’istituto. La tensione era altissima, la si toccava. C’erano alcuni docenti, che fanno i sindacalisti, che si permettevano di dire “perché ti lamenti, tu c’eri in piazza a scioperare?”, ovvio che c’ero … dov’erano invece le varie sigle sindacali quando al governo decidevano le nostre sorti. Proviamo a bloccare il regolare svolgimento delle operazioni per il conferimento delle supplenze ai colleghi del sostegno ma … tutto è vano. Noi vogliamo farci sentire, vogliamo far vedere che non siamo dei fantasmi, siamo delle persone in carne ed ossa … siamo persone che abbiamo investito nella scuola, siamo quelli che abbiamo impartito diverse nozioni ai nostri alunni, siamo coloro che nel corso degli anni hanno visto crescere i propri alunni, li hanno visti leggere, scrivere, fare conti … ricordo Guido, un alunno che ho avuto a Treviglio (BG) … era di quarta elementare, portatore d’handicap che seguivo come insegnante di sostegno (fino allo scorso anno, se non si aveva il titolo di specializzazione, l’incarico veniva dato a tutti coloro che occupavano posti utili in graduatoria anche senza titolo, oggi … ci sono le code) il bambino mi imitava in toto … anche nel vestiario … un giorno venne pure con un paio di occhiali senza vetri graduati, perché io portavo le lenti … bene, nonostante fosse in quarta, non sapeva né leggere .. né scrivere … fino a quel momento aveva sempre giocato in o fuori dalla classe e l’insegnante che l’aveva seguito fino all’anno precedente aveva scritto dei PEI e dei PDF bellissimi con tante cose non veritiere … ma … mi misi d’impegno … iniziai a lavorare sodo … iniziammo dalle lettere, dalle sillabe e poi … cerchio lini su cerchio lini … era una fredda giornata di febbraio … silenzio in classe … Guido inizia a leggere … inizia a sillabare … non riesce a credere a quello che sta accadendo … riusciva a leggere e gli altri riuscivano a capirlo … ho ancora la pelle d’oca … il bambino scoppia in un pianto ma … di gioia … tutti piangevamo … noi insegnanti ma quello che ti colpiva erano i suoi compagni increduli … Guido era riuscito a leggere …. Con questo vorrei dire alla cara Ministro che potrebbe evitare di dire certe frasi, quando rilascia interviste in televisione o sulla carta stampata … bisogna saper essere dei bravi insegnanti per insegnare … ma bisogna essere anche dei bravi governanti per saper governare ma … visto il malcontento generale … non credo proprio che in Italia sia proprio così … forse qualcuno dovrebbe fare un bel tirocinio di qualche anno (gratis) e forse … dopo aver toccato con mano i veri problemi … potrebbe mettersi a capo di un ministero …
Sebastiano Luca Consoli
da aetnanet