Non solo numeri
Ieri in una calda giornata d’agosto, ormai troppo comune, il clima a Palermo, si fa rovente.
Alle convocazioni del Ufficio scolastico provinciale di Palermo, per il solito rituale estivo di assegnazione di incarichi per il personale non docente, chiamato ATA, contro le più nere aspettative più di 450 persone (NON NUMERI PERSONE) rimangono per la prima volta, dopo anni e anni di servizio per lo stato senza lavoro.
Questo è solo l’inizio, degli effetti della mannaia messa in atto dal duo Gelmini Tremonti.
Gli animi si riscaldono, 50 colleghi, occupano il provveditorato, 2 di loro iniziano lo sciopero della fame.
Inizia un presidio pemanente.
Un ombrellone una sdraio, e Russo Giacomo, e Di Maggio Paolo sposato, padre, (non 2 numeri di graduatoria due persone VERE) decidono di iniziare lo sciopero della fame e dormire PER STRADA davanti l’USP.
Oggi vado ad incontrarli, ci si aspetta di trovare animi accesi, facinorosi di sinistra tendenti al non global, pannelliani polititicizzati che rivendicano e portano avanti istanze precise.
E’ spiazzante vederli conoscerli.
Due ragazzi, o meglio 2 uomini, pacati, pallidi per la fame e soprattutto spiegano loro, per il fatto di avere diviso un’unica sdraio per tutta la notte.
Danno l’impressione di essere fosforescenti, per il pallore, in mezzo i tanti corpi abbronzati che sono li per sostegno, anche solo a dire grazie, bravi, coraggio, non siete soli.
Chiedo loro come stanno, e se hanno bisogno di qualcosa, un medico, un succo, un integratore.
Sono FERMISSIMI, non vogliono nulla.
Spiego loro che la loro protesta ha un senso, se resistono quanto pi+ìù possibile, e per questo devono assumere almeno tre cappuccini al giorno o 2 succhi o qualche integratore.
Con la voce provata dagli stenti, ma sereni, rispondono con gentilezza e con un disarmante “non spendere soldi!”, che mi fa affiorare le lacrime agli occhi.
Lacrime di rabbia, di impotenza, ma non voglio dare loro l’impressione di nutrire sentimenti di pietà, che sarebbero offensivi per chi come loro sta dimostrando, coraggio, dignità e una forza che merita veramente da grande ammirazione!
Ho sentito molti proclami del tipo “dovremmo bloccare tutto….dovremmo incatenarci….dovremmo fare lo sciopero della fame….”
PAROLE!
Loro non hanno detto nulla, sono andati li, e hanno fatto “ciò che andava fatto”, come mi dice Giacomo.
Mi dice che non sa quanto riuscitrà, ma VUOLE FARLO, DEVE FARLO!
Vorrebbero un po’ di visibilità, vorrebbero SOLIDARIETA’ VERA, vorrebbero semplicemente essere ascoltati.
Una collega dei Cobas dice loro “DOBBIAMO BLOCCARE LE CONVOCAZIONI, NON FARE PARTIRE L’ANNO SCOLASTICO, COSì MORITE DI FAME SENZA CHE NE DIANO NEANCHE NOTIZIA!”.
Ha ragione penso.
Loro dicono che vogliono rimanere nella legalità, che non vogliono impedire a nessun collega di prendere l’incarico, facendogli perdere soldi.
Il loro obiettivo è di essere un collante, non mettersi contro altri colleghi.
C’è chi dice di mangiare perchè tanto se non arriva un medico non è servito a nulla, qualcun’altro “esperto”, dice loro che bisogna prepararlo prima, devono ridurre le calorie in maniera graduale e devono avvisare la stampa, deve venire un medico dalla prefettura.
Loro ringraziano, dicono di non essere esperti, e che a loro va bene così, hanno improvvisato tutto ieri, non sapevano nulla di come si fa uno sciopero della fame e che continueranno fin quando non avranno risposte (o moriranno).
Arriva qualche giornalista di stampa locale, qualche politico dell’opposizione a dargli una pacca sulla spalla, qualche sindacalista ( CLAMOROSAMENTE POCHI), e il sostegno di noi colleghi.
Questi sono quelli che vogliono far passare per i soliti 4 pirla di sinistra che girano per l’Italia per contestare.
E’ scomodo pensare che sono solo 2 uomini che hanno perso il lavoro.
Su internet si leggono commenti del tipo “è finita la manna”, “non è un ministro che può cercarti il lavoro” , mi interrogo solo su che tipo di persone possono scrivere cose del genere.
E penso che è vero, se per manna s’intendono 1200 euro che permettevano a molti di noi una vita dignitosa E’ FINITA!
E penso che non abbiamo mai chiesto a nessun ministro di trovarci un lavoro.
Chiediamo solo a questo governo di NON CONTINUARE A TOGLIERE POSTI A CHI LAVORA GIA?!
E cerchiamo con le nostre proteste di affermare un principio che non necessita essere grandi economisti per capirlo: tagliando su posti di lavoro, per dare contentini assistenzialistici, non può prodursi ricchezza.
Per avere fiducia, per spendere, bisogna avere uno stipendio!
E’ per questo che a chi scrive certi commenti, a chi ci governa, a chi dovrebbe tutelarci, a chi preferisce inserire notizie inutili facendo finta di non vedere, di non sapere, e a chi demanda, chiedo di andare all’uSP di Palermo, guardarli in faccia, i nostri nuovi eroi, per rendersi conti che i tagli non sono solo numeri da mettere a posto, ma tagli di teste di vite, di speranze.
E’ per questo che oggi vi chiedo di guardare queste foto, scattate male con un cellulare, di questi nuovi eroi: e come dice Gioacomo, FARE SEMPLICEMENTE CIo’ CHE VA FATTO!
Rosalinda Gianguzzi