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Professione Insegnante scrive al segretario generale della FLC-CGIL

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Nel frattempo non staremo fermi: ci sarà una forte mobilitazione, con scioperi forse, ma anche con occupazioni simboliche delle scuole. L’autunno non sarà una stagione tranquilla, ma non per responsabilità nostre”.

Bene, Mimmo Pantaleo, e allora sciopero sia, ma lo sciopero non può e non deve essere solo del tuo sindacato, non può e non deve essere solo degli insegnanti e del personale ATA, lo sciopero non può che essere sulla “dismissione della scuola pubblica statale” e questo riguarda tutti, tutte le categorie sociali, quindi uno sciopero generale con tutte le categorie, uno sciopero antico e politico, in cui la politica – quella oggi all’opposizione – deve anch’essa fare la sua parte in azioni, opere e senza omissioni.

Insomma un percorso politico ti aspetta,  aspro, lungo, faticoso, in un panorama frantumato, in cui ognuno è andato per i fatti suoi, come vuole questo governo: divisi è meglio. Occorre un  lavoro di ricomposizione in cui ti auguro di riuscire, perché se sciopero ci deve essere questo deve essere unico, grande, con percentuali elevatissime, uno sciopero che rimetta il sindacato nelle condizione di avere voce in capitolo con la controparte.

Ma non basta, caro Pantaleo, c’è una campagna mediatica contro gli insegnanti e contro la scuola, contro gli insegnanti del Sud in particolare, bugiarda e demagogica, a cura di giornalisti disinformati, una campagna ideologica contro la scuola nazionale, bene caro Mimmo, c’è bisogno di un’azione forte che traini la mobilitazione, l’esempio viene dal mondo degli operai, io credo che tu insieme ai segretari degli altri sindacati della scuola ti debba legare ai cancelli di viale Trastevere  in una manifestazione che veda presenti i dirigenti nazionali e periferici e le RSU, tutti davanti a Palazzo di Viale Trastevere, quello che è il centro decisionale di tagli e della rottamazione degli insegnanti.

Sugli insegnanti, sulla scuola, sul futuro non si risparmia, si ripristino tutte le risorse organiche tagliate, se il governo vuole fare cassa lo faccia sugli evasori fiscali, non sulle famiglie italiane, ma sulle famiglie illustri esportatici di capitali, a cominciare da quella che “vestiva alla marinara”,  quella che era solita privatizzare gli utili e socializzare le perdite.

Buona fortuna, Mimmo Pantaleo

22-08-2009 Libero Tassella (Professione Insegnante)

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