18 agosto 2009 – dp
Su un articolo apparso ieri sul Messaggero, Calderoli rivelava che la Lega ha già pronto una legge per l’insegnamento del dialetto a scuola. L’Ars Sicilia risponde con un ddl per l’insegnamento della cultura e storia dell’isola.
Sulla bozza del ddl dà maggiori particolari Tecnica della scuola, che in un articolo parla di dialetto come materia di insegnanto affidato a “insegnanti specializzati e selezionati durante i concorsi”
L’esempio preso a modello, ha detto Cota, è la Catalogna, dove, aggiungiamo noi, dal 1979 viene insegnata nelle scuole in quanto riconosciuta come lingua.
Ma Cota va lontano, dovrebbe stare più attento a ciò che accade nei confini del territorio dello stato per il quale lavora
Infatti già dal 1997 la lingua Sarda è riconosciuta come tale in regime di coufficialità con la lingua ufficiale dello Stato italiano. Con delibera di Giunta Regionale n. 16/14 del 18 aprile 2006 la “Limba Sarda Comuna” può essere utilizzata, a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell’Amministrazione regionale. E che dal ’97 la Regione ha avviato sperimentazioni relative all’insegnamento della lingua sarda nelle scuole.
Anche in Sicilia già dal 1981 la Regione finanzia progetti di insegnamento di dialetto, attraverso una legge regionale approvata durante il governo del democristiano Mario D’Acquisto. Ma non basta. Infatti è notizia di ieri la volontà dell’Ars di approvare una legge che renda obbligatorio l’insegnamento della storia e della letteratura siciliana nelle scuole della regione per almeno il 10 per cento del monte ore.
da orizzontescuola