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Mousavi: «Brogli pianificati da mesi Protesta va avanti, sono pronto a morire»

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La polizia carica il corteo, un uomo ferito portato via in barella. Video su Youtube mostra donna colpita a morte

TEHERAN – «I brogli erano stati pianificati da mesi. Sono pronto al martirio e continuerò la protesta». Così Mir Hossein Mousavi, l’ex candidato riformista, ha parlato alla folla dei suoi sostenitori in piazza che hanno sfidato il regime, secondo quanto riportato da testimoni. Il leader riformista ha anche invocato lo sciopero generale, nel caso venga arrestato. Si alza quindi il livello della sfida in Iran. Nel mirino dei riformisti di Mousavi e Karroubi non c’è più solo il presidente Mahmoud Ahmadinejad, ma – mai avvenuto dalla rivoluzione khomeinista del 1979 – la stessa Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, che nel sermone del venerdì aveva legittimato l’elezione di Ahmadinejad vietando i cortei.

SPARI, ALMENO UN FERITO – La polizia iraniana, schierata in forze in assetto antisommossa, ha bloccato e picchiato i manifestanti che si sono presentati in migliaia a Teheran. Nella zona a sud della capitale, la polizia ha sparato in aria per disperdere i presenti, che hanno incendiato una sede dei basij, il braccio armato dei pasdaran sostenitori di Ahmadinejad. Testimoni hanno riferito che si sente sparare nella zona dove i dimostranti stanno cercando da ore di radunarsi per protestare contro l’esito elettorale si stanno scontrando con la polizia. Un uomo è stato ferito a colpi d’arma da fuoco, colpito da dietro alla spalla sinistra: è stato portato via in barella.

IN VIDEO RAGAZZA COLPITA A MORTE – Su Youtube è stato pubblicato un filmato con la morte in diretta di una ragazza colpita dalle milizie Basaji. Un video atroce: la giovane, poco più che ventenne, è stesa a terra in una pozza di sangue e alcune persone provano a praticarle invano un massaggio cardiaco. Secondo i blogger, la ragazza è una delle due vittime di questa ennesima giornata di proteste per le vie di Teheran. In contemporanea con la manifestazione, è giunta la notizia, che nessun osservatore indipendente ha potuto verificare, di un kamikaze che si è fatto esplodere nell’ala nord del mausoleo dell’ayatollah Khomeini, alla periferia meridionale di Teheran. L’esplosione ha provocato due morti e otto feriti, secondo la tv di Stato in inglese Press Tv.

IMMAGINI SU INTERNET – La tv Al Jazeera ha mostrato immagini di scontri in diverse strade della città, con poliziotti in divisa e in borghese. Altre immagini mostrano poliziotti in borghese che picchiano e arrestano manifestanti, arrestandoli e portandoli nelle loro auto. La copertura delle proteste a Teheran è molto difficile a causa del divieto totale di seguire gli eventi imposto dalle autorità ai media esteri. Su internet circolano comunque numerose immagini e testi – difficili da verificare – che riferiscono di morti e feriti: messaggi su Twitter riferiscono di manifestanti uccisi dalla polizia. Un video pubblicato su Facebook da Ahmad Hossainkhah, su un forum politico di sostenitori di Mousavi, mostra immagini amatoriali in cui si vedono scontri fra persone vestite in borghese, con auto incendiate e numerosi feriti. Secondo notizie riportate su Twitter e su siti di protesta come «Anonymous Iran», diverse ambasciate straniere starebbero fornendo assistenza ai feriti.

LA MANIFESTAZIONE – La manifestazione è iniziata in piazza Enghelab alle 16 (le 13.30 in Italia). Secondo testimoni la polizia ha disperso il corteo davanti all’università usando idranti e gas lacrimogeni, mentre ci sono stati duri scontri anche in altre zone della città con i basij, i volontari in borghese del regime che a bordo di moto «sistemano i conti» con gli oppositori facendo «il lavoro sporco» protetti dai pasdaran e dalla polizia. I manifestanti scandivano slogan come «morte al dittatore» e «morte alla dittatura». Proteste anche nelle regioni curde iraniane. Lo ha reso noto venerdì l’Associazione per i popoli minacciati attraverso il suo sito internet, secondo la quale a Kermanshah mercoledì le forze di sicurezza iraniane avrebbero ucciso cinque persone durante le manifestazioni.

LA REPLICA DEL REGIME – Le autorità hanno chiesto a Mousavi di non «provocare manifestazioni illegali». «Invece di accusare le forze dell’ordine o le forze militari attendiamo da voi che evitate di non sostenere tali assembramenti» ha affermato Abbas Mohtaj, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, che dipende dal ministero dell’Interno. Il funzionario di Teheran ha affermato che Mousavi «sarà ritenuto responsabile delle conseguenze di manifestazioni illegali». Il presidente Ahmadinejad ha invece ringraziato la guida suprema Ali Khamenei per la «buona decisione» di affermare pubblicamente la validità delle elezioni del 12 giugno.

MOUSAVI: ANNULLARE ELEZIONI – Il leader moderato dal canto suo ha inviato una lettera al Consiglio dei guardiani, che sovrintende alla regolarità delle elezioni, chiedendo di nuovo l’annullamento del voto in quanto, a suo parere, i brogli erano stati pianificati da mesi. Lo stesso Consiglio dei guardiani si è detto pronto a ricontare solo «il 10% dei voti, scelti a caso», secondo quanto affermato dal portavoce, Abbas Ali Katkhodai, prima della lettera di Mousavi. Il quale non ha preso parte sabato mattina a un incontro convocato dal Consiglio dei guardiani con i quattro ex candidati alle presidenziali. Lo ha riferito la televisione iraniana in lingua inglese PressTv, precisando che alla riunione mancavano anche Karroubi e Ahmadinejad ed era presente solo il candidato conservatore Mohsen Rezai.

PROTESTA CALCIATORI – La protesta di sei calciatori della nazionale di calcio iraniana, compiuta mostrando la fascia verde di Mousavi nell’incontro contro la Corea del Sud, è stata bloccata dopo il primo tempo su intervento di Mohammed Ali-Abadi, responsabile della Federazione sportiva iraniana e cognato di Ahmadinejad. Lo rivela il settimanale tedesco Der Spiegel.

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