E’ stato presentato oggi ai sindacati scuola lo schema di regolamento di riforma dei licei.
Secondo quanto previsto dalla bozza di decreto, che dovrà passare al vaglio del consiglio dei ministri in prima lettura e poi acquisire il parere delle commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, la riforma dei licei che diventeranno sei (artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane) dovrebbe partire nel 2010-2011 per le prime e seconde classi.
Negli allegati al decreto sono tracciati tempo scuola, piano degli studi e quadri orario.
In sintesi per il liceo classico sono previste 27 ore nel biennio e 31 nel triennio. Per i licei linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane, sono previste 27 ore nel biennio e 30 nel triennio. Più articolato l’orario del liceo artistico in base ai diversi indirizzi previsti.
Le novità del decreto
Nel liceo scientifico viene previsto anche un indirizzo tecnologico.
Nel liceo delle scienze umane è previsto un indirizzo economico sociale.
Saranno 40 i licei musicali in Italia, secondo quanto previsto dalla bozza di decreto, altri potranno essere attivati attraverso convenzioni con i conservatori.
E’ previsto che nell’ultimo anno di liceo una delle materie di ordinamento sarà insegnata in lingua straniera.
Sono previste delle ore opzionali/facoltative, attivabili sulla base del piano dell’offerta formativa, che saranno parte dell’organico di diritto. Tra gli insegnamenti previsti: approfondimenti nelle discipline obbligatorie (ove non previsti tra le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti), diritto e economia, musica, seconda lingua straniera, latino, greco, discipline audiovisive, tecnologia e disegno, storia dell’arte, pedagogia, psicologia, sociologia, legislazione sociale, statistica, informatica, scienze sociali e metodologia della ricerca.
E’ prevista l’organizzazione del collegio dei docenti per dipartimenti e un comitato scientifico con esperti esterni.
Gli obiettivi di apprendimento saranno oggetto di uno specifico decreto.
E’ previsto un monitoraggio dei cambiamenti previsti dalla riforma. Dopo tre anni il Governo riferirà in Parlamento.
Secondaria: una riforma non più eludibile
Ma attenzione a organici e modalità di attuazione
Il rischio è quello dei tagli e di una deriva burocratica
che carica sulle scuole tutto il peso dei cambiamenti
La proposta Uil: un tavolo di confronto sul personale
e nuclei di supporto all’innovazione
La riforma della scuola secondaria è attesa da anni e non più eludibile – ha detto Massimo Di Menna al termine della riunione di oggi. La riforma dei licei va definita in una quadro complessivo insieme a quella degli istituti tecnici e professionali.
L’impianto che ci è stato presentato oggi – continua di Menna – rappresenta una prima base di discussione condivisibile per alcuni aspetti, rispetto alla quale ci riserviamo di presentare osservazioni sulla base di quanto emergerà dal dibattito nelle scuole.
La nostra preoccupazione e le criticità che vediamo sono legate agli elementi di attuazione.
Nei fatti, il rischio è quello di un processo che caricherà tutta la gestione dei cambiamenti sulle scuole. E questo – aggiunge Di Menna – contestualmente alla contrazione di organico in atto.
La proposta che la Uil ha fatto è di aprire un confronto per gestire, parallelamente all’iter legislativo, la complessa questione legata alle ricadute che questi provvedimenti avranno sul personale di ruolo che rischia di perdere la titolarità, sul personale precario, sull’organizzazione del lavoro. Un confronto finalizzato ad avere un organico funzionale stabile.
Anche la previsione di un margine di autonomia assegnata alle scuole nella gestione del tempo scuola, può creare problemi senza un organico adeguato, più che valorizzare l’offerta formativa.
Siamo contrari – aggiunge Di Menna, analizzando quanto previsto nella bozza di decreto – a far partire insieme le prime e seconde classi. Sia per dare maggiore gradualità sia per evitare cambiamenti improvvisi nei piani di studio di quanti hanno un percorso già iniziato.
Anche l’avvio dei licei musicali è ancora poco chiaro.
Un altro esempio viene dal collegio dei docenti dove è previsto un sistema di dipartimenti. Una indicazione che condividiamo che dovrebbe trovare riscontro all’interno di una riforma complessiva degli organi collegiali della scuola (ferma al 1974) e del collegio dei docenti. E anche rispetto alla previsione di un comitato scientifico, nel decreto è scritto: ‘fatelo’ e senza soldi. In questo modo, una cosa utile, diventa uno ‘spot’, di difficile, concreta realizzazione.
Una fonte di preoccupazione – mette in luce Di Menna – è la conseguenza della riduzione di organico a cui si aggiunge quella per il rischio di una deriva burocratica. Abbiamo già conosciuto situazioni nelle quali sono stati messi insieme dei provvedimenti e alle scuole si detto: ‘poi vi spieghiamo’. E a seguire circolari esplicative di altre circolari esplicative.
Una gestione tutta burocratica e ragionieristica che desta confusione e preoccupazione e finisce per caricare sulle scuole e sugli insegnanti la gestione concreta dei cambiamenti.
La proposta della Uil è di preparare dei nuclei, composti da ispettori, insegnanti, dirigenti esperti, che siano di supporto all’innovazione, per reti di scuole.
La bozza dello schema di regolamento recante “ Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ” >>>
Allegato A >>>
Profilo educativo, culturale e professionale dello studente
a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo
di istruzione e di formazione per il sistema dei licei
Allegato B – C – D – E – F – G >>>
Piano degli studi dei licei
Allegato H >>>
Insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell’Offerta Formativa
nei limiti del contingente di organico assegnato all’istituzione scolastica
Allegato I >>>
Tabella di confluenza dei percorsi di istruzione secondaria superiore previsti dall’ordinamento previgente nei percorsi liceali del nuovo ordinamento
Allegato L >>>
Tabella di corrispondenza dei titoli di studio in uscita dai percorsi di istruzione secondaria di secondo grado dell’ordinamento previgente con i titoli di studio in uscita dai percorsi liceali del nuovo ordinamento
N.B. Rispetto ai testi qui pubblicati ci sono tre variazioni legate ai licei artistici, agli obiettivi di apprendimento che sanno oggetto di uno specifico decreto e alle ore opzionali/facoltative, attivabili sulla base del piano dell’offerta formativa, che saranno parte dell’organico di diritto.