Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha risposto nel question time sulle iniziative in relazione alle supplenze per assicurare la continuità didattica e sulle iniziative di carattere finanziario a sostegno delle istituzioni scolastiche.
Il primo argomento è stato oggetto dell’interrogazione “amichevole” della deputata Erica Rivolta della Lega Nord, che ha chiesto al ministro di illustrare gli interventi del governo per snellire i processi di conferimento delle supplenze, assicurando agli studenti la maggiore continuità didattica possibile.
Il ministro ha rivendicato la centralità nella propria azione dell’uso delle tecnologie per chiamare i supplenti, che sta già dando buoni risultati in termini di rapidità e risparmi di spesa da parte delle scuole. Le supplenze, ha spiegato il ministro, sono uno di quei momenti in occasione dei quali più si sprecano risorse e si assiste a farraginosità burocratiche. Il governo si sta impegnando per migliorare le attività di conferimento delle supplenze e per questo, ad esempio – ha ricordato il ministro -, ha introdotto sanzioni per i supplenti che si rendono irreperibili dopo l’accettazione dell’incarico e ha ridotto da 30 a 20 le scuole presso cui un candidato supplente può fare domanda.
I cambiamenti nelle nomine dei supplenti, ha concluso il ministro, devono però passare attraverso la revisione dei contratti e una radicale sburocratizzazione dei procedimenti.
La seconda parte del question time del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha visto le interrogazioni “ostili” di Manuela Ghizzoni e di Maria Coscia, del Partito Democratico.
La prima parlamentare ha rimproverato ai governi Berlusconi (dal 2001 al 2006 e dal 2008 ad oggi) i sistematici tagli e rallentamenti di risorse dallo Stato alle scuole, rispetto al governo Prodi che, invece, per esempio, aveva tolto alle scuole l’aggravio della Tarsu.
La Gelmini ha negato i tagli al mondo della scuola e anzi dice che le risorse sono accresciute. “Abbiamo il dovere di tenere i conti in ordine”, ha affermato il ministro. Che ha ricordato come “alcuni provvedimenti Prodi hanno ottenuto l’effetto contrario a quello voluto: e cioè l’aumento delle risorse a disposizione del settore dell’istruzione”. Un esempio? “E’ stato ridotto il tetto massimo di spesa per le supplenze brevi”, ha spiegato all’aula il ministro. E, ricordando il recente stanziamento di 55 milioni di euro per le attività di recupero, ha concluso: “Noi abbiamo la necessità di razionalizzare le spese ma senza ledere il diritto allo studio: in quest’ottica le risorse non sono state tagliate ma anzi accresciute”.
La replica conclusiva al ministro è stata affidata alla Coscia, che ha insistito sui tagli dell’attuale governo al Fondo di funzionamento, tagli che impediscono a molte scuole di redigere il bilancio annuale. Quella delle scuole è davvero una situazione drammatica, ha concluso la parlamentare del Pd, dato che queste non hanno nemmeno i soldi per fare le visite fiscali in caso di malattia del proprio personale.
Nota: tuttoscuola.com 4 febbraio 2009