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NAPOLI. UNIVERSITA’: ALLA “FEDERICO II” SCOMPARE IL TITOLO DI “DOTTORE”. COMPARIRA’ SOLO “LAUREA” O ” LAUREA MAGISTRALE”

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23.01.2009-corriere mezzogiorno-È il titolo agognato da genitori che cercano un riscatto attraverso i propri figli, da milioni di studenti che sperano in una fulminea scalata sociale e il cruccio di quanti a metà del percorso non ce l’hanno fatta, abbandonando sogni di gloria e di carriera. L’appellativo di «dottore» sembra essere destinato a rimanere un irraggiungibile desiderio collettivo, almeno sulla carta: sulle pergamene di laurea rilasciate dalla Federico II è infatti scomparso.

Ad allertare l’attenzione sulla preoccupante questione è il quindicinale d’informazione universitaria Ateneapoli. Il certificato, trofeo da esibire dopo anni di studio, ora riporterebbe infatti unicamente i dati anagrafici del laureato, data di rilascio del diploma, le consuete firme del direttore amministrativo, del Rettore, del Preside della Facoltà. Del tradizionale titolo neanche l’ombra. Eppure la formula di rito che sancisce la proclamazione è ancora basata su quel «dottore» che «risarcisce» i tanti universitari delle risapute fatiche libresche. È il dott. Maurizio Tafuto, capo dell’Ufficio Ripartizione Relazioni con gli studenti, che spiega ad Ateneapoli il motivo dell’improvvisa scomparsa del titolo. «Non c’è nessun errore. Ci siamo regolati in conformità alla nota ministeriale 2572 del 26 aprile 2005, che invitava gli atenei, per evitare confusione tra i titoli dei diversi ordinamenti, ad indicare solo la laurea o la laurea magistrale».

Oltre l’amarezza per una consuetudine ora scomparsa, c’è quindi da fare i conti anche con la delusione e la rabbia degli studenti che hanno conseguito la laurea di vecchio ordinamento, che così si vedono equiparati, almeno su carta, a coloro che hanno optato per il nuovo corso di studi triennale. Pratica la risposta di Tafuto. «Non vedo il problema. Non c’è nessuna negazione del diritto al titolo di dottore, che nei certificati è sempre indicato. In genere per le selezioni di lavoro vengono richiesti i certificati, non le pergamene, quindi problemi pratici ai fini dell’ingresso nel mondo del lavoro non se ne pongono».

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