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LA CIRCOLARE SULLE ISCRIZIONI E’ FUORILEGGE

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Circolare fuorilegge

 Il 13 gennaio 2004 il MIUR pubblicò la Circolare n.2 per le iscrizioni relative all’a.s. 2004/05, all’epoca ministro era Letizia Moratti. La circolare fissava come termine per le iscrizioni il 31 gennaio e faceva riferimento allo schema di decreto legislativo approvato dal Governo il 12 settembre 2003, quindi non ancora legge, che in seguito, una volta approvato, sarebbe diventato il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n.59, vale a dire il decreto applicativo previsto dalla legge n. 53/03 (Riforma Moratti) per la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di I grado.
Quella non fu altro che una circolare fuorilegge perché si riferiva a norme che non esistevano.

In questi giorni, a distanza di 5 anni, sta accadendo esattamente la stessa cosa.

La Circolare n. 4 del 16 gennaio per le iscrizioni relative all’a.s. 2009/2010 questa volta fa riferimento allo schema di regolamento per il riordino della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I grado, previsto dall’art. 64 del decreto legge n. 112/08 convertito nella legge n. 133/08, approvato dal Governo il 18 dicembre, che non ha ancora terminato il suo iter e quindi non è ancora legge.
Ecco dunque un’altra circolare fuorilegge!

Vediamo allora come mai nella circolare non si potrebbe parlare di “maestro unico” e di 24 ore settimanali.

L’art. 4 del decreto legge n. 137/08 (Decreto Gelmini) convertito nella legge n. 169/08, non istituisce il “maestro unico” e le 24 ore settimanali nella primaria, ma prevede che i regolamenti previsti dal comma 4 dall’art. 64 del decreto legge n. 112 etc. dettino le norme per la costituzione di “classi affidate a un unico insegnate funzionanti con orario di 24 ore settimanali”.

Ecco esattamente il testo:

“Nell’ambito degli obiettivi di razionalizzazione di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti previsti dal comma 4 del medesimo articolo 64 e’ ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.“

Il comma 4 dell’art. 64 del decreto legge etc. presenta un elenco di materie sulle quali intervenire per la realizzazione del piano programmatico che a sua volta è stato predisposto per tagliare 132.000 posti di lavoro nella scuola e risparmiare così 8 miliardi di euro in 3 anni.

Nel decreto legge n. 137/08 convertito etc. c’è scritto in buona sostanza: anche il “maestro unico” e le 24 ore settimanali andranno a far parte di quell’elenco previsto dall’art. 64 del decreto etc..

Il decreto legge n. 137/08 non ha modificato l’assetto ordinamentale della scuola primaria, ma sarà il regolamento previsto dall’art. 64 del decreto etc. a modificarlo. Solo quando lo schema di regolamento approvato dal Governo il 18 dicembre sarà legge questo potrà verificarsi. Per il momento il regolamento non esiste e di conseguenza il “maestro unico” e le 24 ore settimanali non esistono.

La circolare non può fare riferimento ha niente di tutto ciò che lo schema di regolamento, approvato dal Governo il 18 dicembre, introduce o modifica perché lo schema di regolamento non è legge, potrà esserlo, ma per il momento non lo è.

Per fare un altro esempio fuorilegge prendiamo in considerazione l’anticipo nella scuola dell’infanzia citato dalla circolare.
L’anticipo nella scuola dell’infanzia è stato abrogato dalla finanziaria 2007 in concomitanza con l’istituzione delle “sezioni primavera” perché palesemente in contraddizione con le stesse. Lo schema di regolamento ripristina l’anticipo nella scuola dell’infanzia abrogando la norma che l’aveva precedentemente abrogato, fino a quando però lo schema di regolamento non sarà legge l’anticipo nella scuola dell’infanzia continuerà a non esistere.

Facciamo un altro esempio ancora.
Lo schema di regolamento prevede che sono obbligati a iscriversi alla scuola primaria i bambini che compiono 6 anni entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento e non più entro il 31 agosto così come è previsto oggi. Nella circolare si fa riferimento al 31 dicembre 2009, ma questo è ancora una volta fuorilegge!

Ma allora vale di più una circolare o una legge?
La risposta è banale: prima vengono le leggi e poi le circolari che danno indicazioni su come applicare le leggi. Nella scuola purtroppo questo non vale!

A furia di essere travolti per anni da circolari su circolari, dirigenti e docenti pensano, più o meno in buona fede, che le norme da rispettare e far rispettare non siano date dalle leggi, ma dalle circolari!
Dirigenti e docenti odiano le circolari, ma affetti da una sorta di Sindrome di Stoccolma sembra proprio che non ne possano fare a meno.
Tutto ciò che è norma, non importa se decreto legge, legge, decreto legislativo, decreto del Presidente del Consiglio, decreto del Presidente della Repubblica, decreto ministeriale, ordinanza ministeriale, spessissimo viene denominato “circolare”. Qualsiasi cambiamento di carattere legislativo viene banalmente sintetizzato dall’espressione “E’ uscita una circolare”, mentre qualsiasi riferimento di carattere legislativo dall’espressione “Lo dice una circolare”. Quali siano poi queste circolari, nessuno lo sa! Quando poi il documento in questione è proprio una circolare, allora si raggiunge il massimo, niente può essere più vero di una circolare!
La circolare rappresenta l’ordine da eseguire, tranquillizza e cura il disorientamento. Pochi però si preoccupano di valutare se l’ordine è buono oppure no, mentre la maggior parte esegue senza battere ciglio.

Prendiamo per esempio la circolare ministeriale n.100 dell’11 dicembre 2008. La circolare, molto interlocutoria e assolutamente inutile perché in sostanza non dice nulla, ma fa solo un po’ di propaganda, descrive qual era all’epoca lo stato dell’arte rispetto all’applicazione di quanto previsto dal decreto legge n. 137/08 (Decreto Gelmini) convertito nella legge n. 169/08. Nonostante in quella circolare ci fosse scritto chiaramente che per il voto in condotta sarebbe stato pubblicato un decreto ministeriale per correlare il voto inferiore a sei decimi alla gravità del comportamento, diversi collegi dei docenti, su invito dei dirigenti, hanno deliberato i criteri per l’assegnazione dei voti di condotta insufficienti, prendendo proprio come riferimento quella circolare, neppure la legge n. 169/08, anche se sarebbe stato ugualmente sbagliato. Il decreto ministeriale in questione è stato pubblicato solo ieri, quindi le delibere finora fatte non hanno nessun tipo di fondamento giuridico.

Nella stessa circolare in riferimento al passaggio dal giudizio al voto si legge chiaramente che il decreto legge n. 137/08 convertito etc. prevede a tale proposito l’approvazione da parte del Governo di un regolamento. Per il momento esiste solo uno schema di regolamento non ancora approvato dal Governo e sul quale ha solo espresso il parere di competenza il CNPI. Bene, ci sono collegi dei docenti che, sempre su invito dei dirigenti, nel nome di quella circolare hanno deliberato di passare, senza pensarci troppo, al voto in decimi, senza uno straccio di regolamento.
Speriamo che le cose vadano diversamente con la circolare fuorilegge sulle iscrizioni.
Non facciamoci ingannare!

In ogni caso il 24 gennaio a Milano prenderà il via la campagna “Segreterie della Buona Scuola”: i genitori con l’aiuto degli insegnanti raccoglieranno per tre settimane le iscrizioni al tempo pieno, quello vero con 2 insegnanti contitolari e 4 ore di compresenza, al modulo, con 3 insegnanti ogni 2 classi, e al tempo prolungato con almeno 4 ore di compresenza. Le domande e le conferme raccolte dalle “Segreterie della Buona Scuola”saranno poi consegnate ai dirigenti delle rispettive scuole di riferimento e in copia al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale.
La campagna si concluderà il 14 febbraio con una grande manifestazione, così come accadde lo stesso giorno di 5 anni fa quando genitori e insegnanti invasero a migliaia le strade di Milano per difendere la Scuola dall’attacco dell’allora ministro Moratti.
Apriamo allora in tute le città d’Italia le “Segreterie della Buona Scuola”.
Se la Moratti non è riuscita a batterci, non ci riuscirà neppure la Gelmini!

Milano, 17 gennaio 2009

Mario Piemontese

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