Boobook giustamente osserva che l’attenzione del ministro Brunetta dovrebbe riguardare i dirigenti prima degli altri “fannulloni”. Se questi ultimi possono vivere tranquillamente, devono ringraziare chi ha la la responsabilità “circa i risultati” (sic!). Ma l’esperienza non insegna nulla e nessuno.Lo ribadisco per l’ennesima volta: il degrado della scuola è incominciato con l’autonomia e la dirigenza ai presidi.
Nel nostro Paese, probabilmente, essere dirigenti ha un significato diverso da quello che si ritiene comunemente: dirigere significa sfuggire alle responsabilità, delegando ad altri le proprie funzioni, in modo da trovare il capro espiatorio nei momenti difficili.
Ma l’attivismo dei DS-manager si risveglia all’ avvicinarsi delle iscrizioni: si mobilitano su quotidiani ed emittenti locali per magnificare le offerte formative della”loro” scuola, le splendide possibilità di conoscenze e competenze, la piacevolezza proposta dal loro Istituto.Tutto dolce, facile, bello e divertente. A me rattrista una simile forma di promozione commerciale delle scuole statali, sia per lo spreco di denaro pubblico sia per la mercificazione della cultura e del sistema educativo.
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