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Contratto ministeriali, da fine gennaio 70 euro lordi in più euro in più

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A fine gennaio scattano gli aumenti per i dipendenti pubblici: per i ministeriali sono in arrivo 70 euro lordi in più sul minimo tabellare, che si aggiungono agli 8 euro pregressi. Tuttavia per una parte del pubblico impiego gli incrementi saranno di fatto “congelati”, a causa del taglio di complessivi 720 milioni dei fondi unici di amministrazione e delle leggi speciali, che il Governo si è impegnato a recuperare entro giugno.

La gran parte dei contratti del biennio economico 2008-2009 per i 3,5 milioni di dipendenti pubblici sono stati chiusi prima della pausa natalizia con Cisl, Uil e i principali sindacati autonomi, ma non con la Cgil: l’intesa per i ministeriali del 12 novembre all’Aran è stata seguita dalla firma del contratto delle agenzie fiscali del 24 novembre che prevede 82 euro di aumento. Gli ultimi in ordine cronologico sono stati il contratto della scuola del 17 dicembre che riguarda oltre 1 milione di dipendenti stabilendo in media 77,5 euro di aumento lordo per il personale docente e 55,4 per il personale Ata, mentre il 23 dicembre è stato firmato il contratto per i 60mila dipendenti degli enti pubblici non economici che avranno 98 euro aumento (78 euro sul tabellare, 10 euro per l’indennità di ente e 10 per il fondo di produttività), contestato dalla Cgil che ha annunciato un ricorso all’Aran.

Per i sindacati la tenuta del potere d’acquisto dei dipendenti pubblici nel 2009 è legata al rispetto dell’impegno preso dal Governo nel protocollo del 30 ottobre siglato da Cisl, Uil, Confsal, Ugl e Usae (ma non dalla Cgil) sulla restituzione entro giugno delle risorse tagliate dal decreto 112/2008 ai fondi unici di amministrazione e alle leggi speciali (complessivamente 720 milioni) utilizzati per la produttività. «I dipendenti pubblici che percepiscono indennità mensili legate a leggi speciali o a fondi unici dal 27 gennaio avranno una riduzione secca dello stipendio », sostiene Michele Gentile ( Cgil). «Da gennaio scompare nelle buste paga di 300mila dipendenti di ministeri, enti pubblici non economici ed agenzie fiscali una cifra compresa tra 150 e 300 euro per decisione del Governo – aggiunge Giovanni Faverin (Fps-Cisl) –. Chiediamo che il Governo rispetti l’impegno preso restituendo le risorse che servono per premiare la produttività ed assicurare una spinta ai consumi».
Non tutti i pubblici dipendenti, peraltro, potranno beneficiare degli incrementi del biennio 2008-2009 nella busta paga di gennaio. Nonostante il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, abbia accelerato l’iter procedurale per poter assicurare a fine mese i pagamenti, i tempi tecnici potrebbero compromettere l’erogazione entro la scadenza di gennaio, almeno per gli ultimi due contratti siglati ( scuola e parastato). Prima di Natale da Palazzo Vidoni è stata inviata tutta la documentazione alla Corte dei Conti che potrà riunirsi per esaminare i contratti solo dopo l’approvazione formale da parte del Consiglio dei ministri. Una analoga procedura “accelerata” era stata utilizzata da Brunetta per assicurare il pagamento a dicembre dell’indennità di vacanza contrattuale, oggetto di un’altra polemica con la Cgil che ha contestato i dati del ministro, secondo cui per i comparti agenzie fiscali e i ministeri gli importi degli arretrati oscillano da un minimo di 97 ad un massimo di 188 euro, mentre per il sindacato di Guglielmo Epifani l’incremento medio per i ministeriali è di 70 euro. Ma tempi più rapidi nelle procedure di approvazione dei contratti sono previsti anche nel Ddl anti-fannulloni all’esame della Camera.

Mancano all’appello le Regioni e gli Enti locali – per cui devono essere modificati alcuni punti dell’atto di indirizzo – anche se il ministro Brunetta prima di Natale si è detto convinto che «al massimo all’inizio del nuovo anno verrà firmato anche questo contratto », sottolineando come «per la prima volta dal 1993», ovvero dalla riforma con la privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, «sono stati chiusi la maggioranza dei contratti entro il primo anno della scadenza del biennio con-trattuale ».

Fonte: Il Sole 24 ore

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