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Scuola/ Cgil: con obbligo Brunetta visite fiscali budget a rischio

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Alcuni istituti pagano Asl con risorse funzionamento ordinario

Roma, 30 dic. (Apcom) – Secondo la Flc-Cgil la decisione del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, di rendere obbligatoria la visita fiscale sin dal primo giorno di assenza per malattia dei lavoratori del pubblico impiego starebbe creando non pochi problemi ai fondi delle scuole che non riescono a fare fronte all’innalzamento della spesa per rimborsare i medici delle Asl incaricati di realizzare i controlli. 

“Il Ministro – fa sapere il sindacato di via Leopoldo Serra – ha modificato le norme sulle visite fiscali senza conoscere a chi facesse carico l’incremento di spesa, per cui le istituzioni scolastiche non sanno se sono obbligate a soddisfare le pretese delle Asl: questa situazione di incertezza determina comportamenti diversificati e alcune scuole fanno fronte alle richieste delle Asl attingendo risorse dalle fonti per il funzionamento”.

Nelle scorse settimane il caso degli aumenti dei costi per questo genere di controlli era stato segnalato a Milano dove le visite fiscali sarebbero addiruttura raddoppiate.

Il rischio, ritiene la Flc-Cgil, è che per pagare le visite fiscali le scuole non riescano provvedere a soddisfare alcuni dei loro servizi essenziali: i fondi per il funzionamento – da cui i dirigenti sarebbero costretti ad attingere per i rimborsi alle Asl – sono infatti quelli previsti per le spese di manutenzione, per gli acquisti di materiale di cosiddetto ‘facile consumo’, per agevolare l’assistenza ai ragazzi disabili attraverso ausili ad hoc e per tutto quello che può servire ad un istituto per fare fronte alle emergenze che sopraggiungono durante l’anno scolastico.

“È questa l’efficienza che il ministro Brunetta persegue? “, si chiede ironicamente il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo. La legge 133/08, “in nome della lotta ai fannulloni” viene rigettata pesantemente perché “le scarse risorse finanziarie per il funzionamento delle scuole debbano essere spese dalle scuole per i compiti istituzionali e non per pagare le crescenti spese per le visite fiscali”.

“La certezza delle competenze e la chiarezza delle procedure – continua il sindacato – sono strumenti indispensabili per aumentare l’efficienza della p.a., obiettivo che la Cgil pone al centro della sua azione, consapevole che il miglioramento dei servizi pubblici è nell’interesse delle persone che rappresenta. Per perseguire i ‘fannulloni’ – conclude la nota – è sufficiente la corretta applicazione delle norme contenute nei Ccnl”.

L’opposizione alle novità introdotte dal ministro Brunetta non riguarda però solo le visite fiscali (che dalla scorsa estate vengono applicate ai dipendenti dello Stato in una fascia oraria estesa a ben 11 ore giornaliere), ma anche la decurtazione di una parte dello stipendio per i primi dieci giorni di malattia: il sindacato dei lavoratori della conoscenza della Cgil, assieme a quello della Funzione Pubblica, organizzando una raccolta di firme per dire no a penalizzazioni stipendiali subite anche per particolari casi.

Come le visite mediche gli esami clinici per la prevenzione dei tumori, anche se si è inseriti nei programmi di prevenzione previsti dalle regioni; o anche le visite di controllo ed esami clinici effettuati durante la gravidanza, infatti la legge tutela solo i cinque mesi di congedo per maternità obbligatori, le gravidanze a rischio, i parti prematuri. Le firma raccolte sarebbero già diverse migliaia e la raccolta proseguirà fino al 20 gennaio prossimo.

 

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