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L’abc del decreto rifiuti: introdotta l’educazione ambientale nei programmi scolastici della scuola dell’obbligo

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rotatorIntrodotte norme nazionali, dall’educazione ambientale nelle scuole, ai piani di comunicazione verso i cittadini, fino a un piano nazionale per i termovalorizzatori: Il Senato il 22 dicembre ha approvato definitivamente la legge di conversione del decreto rifiuti. Il sì di Palazzo Madama è giunto con 139 voti favorevoli, 101 contrari e un astenuto. Soddisfazione da parte di Andrea Fluttero, relatore del provvedimento, «per il voto a un provvedimento che introduce i correttivi legislativi necessari, come l’inasprimento delle norme del codice ambientale per chi abbandona rifiuti speciali, ingombranti o pericolosi, per rendere ancora più incisiva l’azione commissariale per la gestione dell’emergenza rifiuti in Campania». Il provvedimento approvato introduce anche nuove norme nazionali come l’educazione ambientale nelle scuole, piani di comunicazione verso i cittadini e un piano nazionale per i termovalorizzatori, che rappresentano una svolta per una più consapevole politica ambientale. «Soprattutto – ha sottolineato Fluttero – il decreto definisce contributi a sostegno della realizzazione di nuovi termovalorizzatori in aree già in emergenza, come ad esempio la Sicilia, con l’obiettivo di evitare il ripetersi di situazioni drammatiche e costose come quella campana, che hanno portato l’Italia sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali e hanno messo a rischio la salute pubblica e l’ambiente». Il senatore Roberto Della Seta (Pd) per spiegare le ragioni del voto contrario del suo partito, ha sottolineato che il no è motivato dal fatto che «ci ribelliamo all’idea che solo militarizzando la Campania e rinnegando il principio irrinunciabile dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sia possibile mettere fine a questa lunghissima notte dell’emergenza rifiuti». Da anni in Italia gli utenti pagano «un contributo per lo sviluppo delle energie rinnovabili, finora hanno pagato circa 40 miliardi di euro, ma tre quarti di questa somma – ha ricordato Della Seta – non è stata usata per le rinnovabili, ma per finanziare la produzione di energia nei termovalorizzatori e nei cementifici. Non si può continuare a ingannare i cittadini dicendo loro che i soldi che danno servono per l’energia solare, e invece utilizzandoli per bruciare i rifiuti». Ecco, di seguito, il contenuto del provvedimento voce per voce.

Aree di interesse strategico nazionale (articolo 2-bis). Modificato il comma 4 dell’articolo 2 del decreto- legge 90/2008, convertito con modificazioni, dalla legge 123/2008, in materia di individuazione di aree di interesse strategico nazionale. Viene estesa la definizione di «aree di interesse strategico nazionale» alle sedi degli uffici delle aree e degli impianti connessi all’attività di gestione dei rifiuti.

Campagna informativa (articolo 7). Adozione da parte del ministero dell’Ambiente di una serie di iniziative di carattere divulgativo per sensibilizzare e responsabilizzare la popolazione sul sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e sull’importanza, dal punto di vista economico, del recupero dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata. Il Governo deve informare il Parlamento sulla revoca, o sulle ragioni della mancata revoca, della dichiarazione dello stato d’emergenza, anche limitatamente a singoli ambiti provinciali che presentano sufficiente dotazione impiantistica per assicurare in via ordinaria il ciclo dei rifiuti.

Commissariamento di enti locali (articolo 3). Modificato il Testo unico sugli enti locali: il sottosegretario assegna un tempo perentorio per adottare i provvedimenti necessari, decorso il quale, su proposta motivata dal sottosegretario con decreto del ministro dell’Interno viene disposta la rimozione del sindaco, del presidente della provincia o dei componenti dei consigli e delle giunte nel caso di grave inosservanza della normativa in materia di gestione di rifiuti. La fattispecie si può verificare solo nei territori in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti, in caso di grave inosservanza, da parte dei citati enti locali, delle disposizioni degli articoli 197 e 198 del Dlgs 152/2006. Gli articoli si occupano delle competenze delle province e dei comuni in materia di gestione di rifiuti.

Contrasto agli incendi (articolo 8). Potenziamento delle strutture di contrasto al fenomeno degli incendi legato all’emergenza rifiuti in Campania, attraverso l’assegnazione, in posizione di comando al Dipartimento della protezione civile, di 35 unità di personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco fino al 31 dicembre 2009. Autorizzato l’acquisto di mezzi e dotazioni logistiche necessarie per assicurare la piena capacità operativa del personale del Corpo nazionale assegnato al Dipartimento della protezione civile.

Formazione scolastica (articolo 7-bis). Viene introdotta l’educazione ambientale nei programmi scolastici della scuola dell’obbligo, secondo modalità da definire con decreto del ministero dell’Istruzione, di concerto con il ministero dell’Ambiente.

Incentivi per la realizzazione degli inceneritori (articolo 9). Modificata la Finanziaria 2008, nella parte relativa alla procedura per il riconoscimento ai termovalorizzatori del diritto agli incentivi per le fonti rinnovabili. Cambia la procedura prevista per il riconoscimento in deroga degli incentivi con lo scopo di includere, nel novero degli impianti per i quali deve essere attivata in via prioritaria la procedura, non solo quelli in costruzione, ma anche quelli entrati in esercizio fino alla data del 31 dicembre 2008. Viene prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2009, il termine per la conclusione della procedura. Introdotta una disposizione per fare salvi i finanziamenti e gli incentivi Cip6 per gli impianti, senza distinzione fra parte organica e inorganica, ammessi ad accedere ai benefici per motivi connessi alla situazione di emergenza rifiuti dichiarata prima dell’entrata in vigore della legge 296/2006. Con decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’Ambiente e su proposta del Gestore dei servizi elettrici, ogni 3 anni sono aggiornate le modalità per la determinazione della quota di produzione di energia elettrica imputabile alle fonti energetiche rinnovabili. Nelle more, in caso di impiego di rifiuti urbani o di combustibile da rifiuti, ai fini dell’accesso ai meccanismi incentivanti tale quota è pari al 51% della produzione complessiva.

 

Interpretazione autentica legata alla realizzazione del termovalorizzatore di Acerra (articolo 10). Interpretazione autentica del comma 1 dell’articolo 12 del decreto-legge 90/2008 nel senso di considerare creditori anche le società appartenenti al medesimo gruppo delle società affidatarie del servizio, di cui esse si sono comunque avvalse per la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra.

Lavoro straordinario del personale militare (articolo 5). Autorizzata la corresponsione al personale militare operante presso la struttura commissariale di uno speciale compenso a fronte dell’elevato numero di ore di straordinario effettuate per una spesa massima di 660mila euro per l’anno 2008. Ampliate le competenze delle Forze armate, alle quali vengono affidate, oltre alle attività di vigilanza e protezione, anche il controllo della corretta gestione del ciclo dei rifiuti, al fine di assicurare il tempestivo recapito dei rifiuti urbani nelle discariche autorizzate.

Misure per incentivare il conferimento di rifiuti ingombranti e imballaggi (articolo 1). Norme per evitare l’abbandono nelle strade di rifiuti ingombranti, di imballaggi e di rifiuti di imballaggio. Adottate misure fino alla cessazione dello stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. Lo stato di emergenza della regione Campania viene identificato facendo riferimento all’articolo 19 del decreto legge 90/2008, che lo ha previsto fino al dicembre 2009.

Misure urgenti di tutela ambientale (articolo 9-bis). Misure urgenti di tutela ambientale destinate a risolvere, nell’immediato, le difficoltà degli operatori nel recupero dei rifiuti. In attesa dell’emanazione del decreto ministeriale che dovrà fissare le caratteristiche delle materie secondarie sottratte alla nozione di rifiuto, i materiali sono identificabili anche attraverso autorizzazioni già previste dalla legislazione vigente. Viene dettata una disciplina in attesa dell’entrata in vigore del decreto del ministro dell’Ambiente in materia di raccolta di rifiuti destinati al recupero.

Misure urgenti in materia di rifiuti (articolo 9-quater). Misure urgenti in materia di smaltimento di rifiuti in fognatura: vietato, in particolare, lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell’alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili.

Piano nazionale degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (articolo 9-ter). Il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, d’intesa con la Conferenza Unificata e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, adotti entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto 172/2008, un Piano nazionale degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani residuati dalla raccolta differenziata.

Rimozione di cumuli di rifiuti indifferenziati e pericolosi e impianti di gestione dei rifiuti (articolo 2). Disposizione per fronteggiare cattiva abitudine di disfarsi dei rifiuti abbandonandoli in siti non autorizzati. Fissate le procedure con cui i soggetti pubblici competenti possono disporre la rimozione e il trasporto dei rifiuti stessi, anche pericolosi, che si trovino su aree pubbliche o private. I rifiuti raccolti nei siti di stoccaggio sono destinati ad attività di recupero o di smaltimento secondo quanto previsto dalla parte IV del Dlgs 152/2006 in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. Il sottosegretario di Stato per l’emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, in collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale Campania, è autorizzato ad avviare un progetto pilota per garantire la tracciabilità dei rifiuti, con lo scopo di ottimizzare la gestione integrata dei rifiuti. I Piani di tutela delle acque devono contenere anche i dati, periodicamente aggiornati, sul monitoraggio delle acque di falda e delle acque potabili, dati che devono essere pubblicati e resi noti ai cittadini. Le autorità competenti devono autorizzare l’attivazione e la gestione dei siti di stoccaggio provvisori e di smaltimento entro 15 giorni dalla richiesta, decorsi i quali sono attribuito al ministero dell’Ambiente i poteri sostitutivi, con oneri a carico dell’autorità inadempiente, su proposta del sottosegretario per l’emergenza rifiuti nella regione Campania. Il sottosegretario disporrà la progettazione, la realizzazione e la gestione, con il sistema della finanza di progetto, di un impianto di recupero dei rifiuti già prodotti e stoccati per la produzione di energia mediante l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili a salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente nonché a individuare un sito idoneo nel territorio della regione Campania. Le misure previste sono legate alla durata dello stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania.

 

Sanzioni (articolo 6). Arriva una disciplina sanzionatoria speciale, applicabile esclusivamente nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti. In particolare una serie di condotte già vietate dal codice ambientale (Dlgs 152/2006), vengono trasformate da fattispecie contravvenzionali a fattispecie delittuose, c’è una differenziazione tra condotte dolose e condotte colpose e un significativo inasprimento delle pene. Per esempio per abbandono, scarico e deposito incontrollato di rifiuti qualora si tratti di rifiuti pericolosi, speciali o ingombranti e per l’incendio di rifiuti pericolosi è prevista la pena della reclusione fino a 3 anni e 6 mesi, in quanto si configura un’ipotesi delittuosa. Per quanto riguarda abbandono, scarico e deposito presso siti non autorizzati di rifiuti, da parte di titolari di imprese e responsabili di enti, la nuova disciplina riprende la distinzione, già presente nel codice ambientale, di rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi, introducendo però un’ulteriore differenziazione tra ipotesi di condotta dolosa che integra una ipotesi delittuosa e condotta colposa che integra una fattispecie contravvenzionale. Con riguardo all’attività di gestione di rifiuti, in mancanza dell’autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritta essa è qualificata come delitto: prevista una differenziazione nell’ipotesi in cui i rifiuti siano non pericolosi, da quella in cui i rifiuti siano pericolosi. Anche per la realizzazione e gestione di una discarica abusiva si configura l’illecito come delitto (al posto della contravvenzione prevista dalla disciplina del codice ambientale), diversamente sanzionato a seconda che la discarica riceva solo rifiuti non pericolosi ovvero anche rifiuti pericolosi. Per l’ipotesi di miscelazione di diverse categorie di rifiuti pericolosi o di miscelazione di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi si qualifica come delitto la condotta di colui che dolosamente effettua tale attività e come contravvenzione la condotta di colui che per colpa svolge le medesime attività. Sanzioni anche per il deposito temporaneo presso il luogo di produzione di rifiuti sanitari pericolosi: si distingue ancora una volta la condotta dolosa dalla colposa per prevedere nel primo caso il delitto e nel secondo la contravvenzione. Fra le fattispecie penali indicate che siano poste in essere con l’uso di un veicolo, previsto il sequestro preventivo del mezzo e la conseguente confisca con la sentenza di condanna.

Servizio di raccolta di rifiuti della provincia di Caserta (articolo 4). Norme per perfezionare il processo avviato dal decreto legge 90/2008 sullo scioglimento dei consorzi di bacino delle Province di Napoli e Caserta e sulla loro riunione in un unico consorzio. Possibilità dei comuni della provincia di Caserta di associarsi per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti urbani.

Stoccaggio e deposito di rifiuti (articolo 2-ter). Interpretazione autentica dell’articolo 8, comma 2, del decreto legge 90/2008, che reca misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile, modificato dalla legge di conversione 129/2008. La norma si deve interpretare nel senso che deve intendersi autorizzato lo stoccaggio e il deposito di determinate categorie di rifiuti presso qualsiasi area di deposito temporaneo. L’attuazione della norma interpretata è sottoposta ad autorizzazione comunitaria

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