fbpx

Berlusconi: sarà anno terribile, subito riforma della giustizia

1219

sentenzaIl Guardasigilli Angelino Alfano visitando il carcere minorile di Palermo aveva rinviato tutte le “pratiche” sulla riforma della giustizia a dopo le feste. Ma pare che Berlusconi abbia maggiore fretta e così, intervenendo telefonicamente ad Amelia alla comunità di recupero per tossicodipendenti di don Gelmini, lo ha voluto correggere.

Per il premier tra le molte cose da fare nell’anno che si avvicina le prime sono proprio la riforma della giustizia e una nuova disciplina sulle intercettazioni. Da fare a maggioranza, altro che larghe intese o dialogo o riforme condivise. «È un anno terribile, quello che ho davanti»: ha ammonito dapprima il presidente del Consiglio. «C’è il governo del Paese – ha quindi ammesso-, in un momento difficile, e ci sono tante riforme, a cominciare da quelle delle intercettazioni e della giustizia, che ci occuperanno molto. Abbiamo però due gruppi parlamentari che garantiscono di poter fare qualunque battaglia e di portare a casa la vittoria. Quindi, sono assolutamente sereno».
Nel 2009, ha proseguito il Cavaliere, «abbiamo anche le elezioni: ci sarà da fare la campagna elettorale per le amministrative, molto importanti, di giugno, insieme alle importantissime elezioni europee». «Oltre a tutto questo – ha affermato ancora Berlusconi – mi trovo poi, per la terza volta, ed è un record assoluto perchè Kohl e Mitterand furono presidenti per due volte, ad essere presidente del G8 e del G14. Pensa che viaggi dovrò fare», ha aggiunto il premier rivolto a don Gelmini, citando «Cina, India, Giappone, Sud Africa, Egitto, Messico, Brasile, Canada, Stati Uniti» e i «paesi europei».

L’anno terribilis tratteggiato da Berlusconi finisce qui. Ma secondo il ministro per la Semplificazione normativa – ex ministero delle Riforme – il leghista Roberto Calderoli Berlusconi non si è dimenticato il federalismo, perchè essendo stato avviato non lo comprendeva tra le cose da fare ex novo. Una interpretazione che stride con quella dell’Udc Maurizio Ronconi secondo il quale l’omissione di Berlusconi è stata del tutto voluta e significa che «per il federalismo fiscale è
probabile un rinvio a tempi migliori dopo aver esaminato l’impatto dei costi che oggi sarebbero difficilmente compatibili».

Mentre in tutto il mondo i leader si occupano della crisi economica, Silvio Berlusconi interviene per parlare di altro: fa notare Andrea Orlando, portavoce del Partito democratico. Mentre anche Gianfranco Rotondi ex Dc ora del Pdl, pur essendo d’accordo su una più severa regolamentazione delle intercettazioni telefoniche per le inchieste, trova che sarebbe da evitare di dare «l’idea della casta che si difende dalla giustizia».

|

26 dicembre 2008

Fonte: Unità

In questo articolo