Anticipazioni confermate. Sono stati revocati gli arresti domiciliari del sindaco dimissionario di Pescara Luciano D’Alfonso, segretario del Pd abruzzese, coinvolto dallo scorso 15 dicembre in una inchiesta rispetto ad un presunto giro di tangenti. La decisione è stata presa dallo stesso gip che aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare, e che ha ritenuto che le accuse che gli sono state imputate non riguardano episodi di corruzione ma di finanziamento illecito; di conseguenza, secondo il giudice per le indagini preliminari, essendosi il sindaco dimesso, non è più in grado di intralciare le indagini. Ora D’Alfonso ha tempo fino al 5 gennaio 2009 per ritirare le dimissioni, evitando quindi il commissariamento del Comune di Pescara e le elezioni anticipate. Ma tornando sui suoi passi, D’Alfonso rischierebbe un nuovo ordine di custodia cautelare.
Molte le manifestazioni d’affetto espresse oggi dalla cittadinanza. Decine di persone si sono radunate sotto casa di D’Alfonso, il quale si è affacciato brevemente al balcone e, visibilmente commosso, ha ricambiato gli auguri dei suoi concittadini. “Non vedo l’ora – ha dichiarato – che tutto questo finisca definitivamente”.
“Quello che è avvenuto a Pescara è gravissimo”. Il segretario del Pd, Walter Veltroni, ha affidato ad una nota il suo commento a caldo alla decisione del gip di revocare gli arresti domiciliari a carico del sindaco dimissionario di Pescara Luciano D’Alfonso. Aggiunge Veltroni: “Esprimo a D’Alfonso che torna pienamente libero la mia soddisfazione. Ma la vicenda ha dentro di sé gravi implicazioni che meritano una riflessione più compiuta che ci riserviamo di fare fin dalle prossime ore”.
24 dicembre 2008