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Scuola, il primato dei bimbi italiani figli delle ‘vecchie’ elementari

1991

Ai primi posti, e in crescita, negli studi mondiali di valutazione delle competenze
Risultati ottimi in matematica e scienze, i migliori nel Nord-est

 

La scuola elementare italiana consolida il suo primato internazionale. La conferma arriva dal rapporto Timss 2007 (Trend in international Mathematics and Science study): l’indagine che misura le competenze in Matematica e Scienze degli alunni al quarto e all’ottavo anno di scolarità. L’edizione 2007 del Timss riporta i dati relativi agli alunni di 59 paesi distribuiti nei 5 continenti e, per l’Italia, fa il paio con i confortanti risultati di un’altra indagine internazionale: il Pirls 2006 (Progress in international reading literacy study), che indaga sulla comprensione della Lettura dei bambini al quarto anno di scolarità.

I dati sono stati diffusi pochi giorni fa e assumono una particolare importanza nel nostro Paese in vista della soppressione del cosiddetto “modulo” (tre insegnanti su due classi) alla scuola primaria varato dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Infatti, gli importanti risultati conseguiti dalla scuola primaria italiana sembrano proprio essere figli proprio del Modulo che introdotto nel 1990 dal prossimo anno cesserà di esistere lasciando spazio ad un maestro “prevalente” che insegnerà nella stessa classe per 22 ore settimanali lasciando ad un secondo insegnante il completamento dell’orario a 24, 27, 30 o 40 ore settimanali.

Rispetto all’edizione del 2003 i bambini italiani migliorano le loro performance, confermandosi ai primi posti in Europa dove si piazzano all’ottavo posto in Matematica (con 507 punti) e al quarto posto in Scienze (con 535 punti). Risultato che assume maggiore importanza se si considera che i nostri alunni di quarta elementare, con una età media di 9,8 anni, sono più piccoli dei corrispondenti compagni degli altri paesi: tutti con età superiore a 10 anni. A livello mondiale la concorrenza dei paesi asiatici (Hong Kong, Cina e Singapore ai primi posti) fa scivolare l’Italia al sedicesimo posto in Matematica e al decimo posto in Scienze, sempre e comunque con un “rendimento significativamente più alto della media internazionale”, a quota 500 punti. I bambini italiani prevalgono su quelli svedesi e norvegesi e, in Scienze, anche sui compagni tedeschi.


L’indagine è condotta dall’Iea (International association for the evaluation of educational achievment), la stesso centro studi di Boston nel Massachussets che si occupa del rapporto Pirls, dove i bambini italiani piazzandosi al secondo posto in Europa e all’ottavo il mondo fanno un figurone. Il Timss mostra che gli alunni del Nord-est italiano sono in assoluto i più bravi mentre quelli del Sud-isole arrancano. Trend opposto per i ragazzini all’ottavo anno di scolarità. Gli alunni che frequentano la terza media in Italia rimediano l’ennesima figuraccia. Con 480 punti in Matematica e 495 in Scienze perdono terreno rispetto al 2003 e si collocano al di sotto della media internazionale.
(20 dicembre 2008)

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