Partirà soltanto nel 2010 e si spera dopo confronto con le parti che lavorano nella scuola. Ma ieri il ministro ha voluto presentare lo stesso la sua riforma delle superiori, oltre a quella delle altre scuole. Con alcune novità.
Sono arrivati al traguardo saltando una casella. I regolamenti attuativi del piano programmatico sulla scuola sono approdati ieri, come anticipato dall’Unità, al Consiglio dei Ministri senza il preliminare, previsto, confronto sui contenuti con i sindacati. Si tratta di quattro provvedimenti: due, sui quali verranno acquisiti i pareri prescritti, riguardano la riorganizzazione della rete scolastica (e l’utilizzo delle risorse umane) e il riordino dell’assetto della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione: altri due, sui quali oggi è stato avviato l’esame che verrà completato in una prossima seduta, sono relativi al riordino dei licei e degli istituti tecnici.
Soddisfatta il ministro Mariastella Gelmini secondo la quale i provvedimenti varati «segnano la volontà del governo di innovare fortemente» anche nella consapevolezza che «in un momento di crisi economica, come quello attuale, la scuola è un volano straordinario per dare la certezza di un futuro ai nostri ragazzi». Per la prima volta dopo la riforma Gentile del ’23 – ha sottolineato – si mette mano alla scuola con una riforma organica di elementari, medie e superiori. E poco importa se la «rivoluzione» avverrà in due tranche. Per quanto riguarda il primo ciclo d’istruzione (la riforma sarà attuata dal prossimo anno scolastico a partire dalle prime classi della scuola elementare) la novità più incisiva è il superamento del cosiddetto «modulo» e l’introduzione del maestro unico. E su questo punto Mariastella Gelmini è stata chiara: «Il modello educativo di riferimento resta il maestro unico, con una libertà di scelta delle famiglie non sulla tipologia di maestro ma sul quadro orario». Quanto alla riorganizzazione della rete scolastica, il ministro ha confermato che non ci sarà nessuna chiusura delle scuole delle isole, dei comuni montani o dei piccoli comuni. «Otterremo i risparmi necessari – ha spiegato – accorpando il personale amministrativo e dirigente».
La riforma delle scuole superiori partirà invece, dal primo settembre 2010 e spazzerà via una gran mole di indirizzi di studio: nei licei si passerà da 510 a 9 e negli istituti tecnici da 204 a 11. Gli istituti tecnici verranno organizzati in due bienni+un anno. Si darà più spazio alle lingue (l’inglese verrà studiato in tutti i licei obbligatoriamente per tutti e cinque gli anni e nei tecnici al quinto anno una materia sarà insegnata in inglese) e alle materie scientifiche che verranno potenziate sia al classico sia allo scientifico.
Guerra aperta, infine, agli sprechi, anche quelli di minuti: «non permetteremo più – ha avvertito il ministro – che ci sia una definizione flessibile dell’ora di lezione: sarà di 60 minuti e non più di 50 come è consuetudine».
Nota: Unità 19 dicembre 2008