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DOPPIO SCHIAFFO AI DOCENTI: 70 EURO DI AUMENTO E ANCORA TAGLI

1980

Liberazione: Scuola, Gelmini cancella modifiche. Cgil: contratto beffa
Fabio Sebastiani
 «Così si umiliano oltre un milione di docenti e personale tecnico-ausiliaro». C’è molta amarezza nelle parole di Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, unico sindacato della scuola, insieme ai Cobas, a non aver firmato l’accordo con il Governo che prevede un aumento contrattuale di 70 euro (importo medio), e gronda delle solite promesse. Esattamente come nel caso del rinnovo del Pubblico impiego, l’esecutivo prova a posticipare il redde rationem con i lavoratori e le lavoratrici, trovando dalla sua parte Cisl, Uil e, in questo caso, il Confsal-Snals e la Gilda.
 Ma la giornata di ieri si segnala anche per un altro brutto rospo che i docenti dovranno ingoiare, il varo dei regolamenti della cosiddetta riforma Gelimini. In pratica, il Governo smentisce la “marcia indietro” e conferma i tagli.
 «Non ci sono le condizioni per la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto relativo al biennio 2008/2009», sottolinea Pantaleo in relazione al rinnovo contrattuale. «Al tavolo della trattativa – prosegue – abbiamo ripetutamente richiesto più soldi per le buste paga dei lavoratori, ma non c’è stata nessuna disponibilità, nè apertura. Così si umiliano oltre un milione di docenti e Ata. Ora, per quel che ci riguarda, la parola passa ai lavoratori con il referendum».
 Che si tratti di un contratto beffa, lo conferma, indirettamente, anche il segretario dello Snals, Marco Paolo Nigi, che lo definisce un«contratto ponte» di un anno. «Questo risultato – spiega lo Snals-Confsal – che a prima vista può sembrare riduttivo, è invece il meglio che si potesse ottenere nell’attuale situazione. Non solo per la difficile congiuntura economica, e poi il governo precedente aveva di fatto previsto la sola copertura della vacanza contrattuale, pari a circa 8 euro, ma anche perchè i 70 euro medi vanno tutti sul tabellare con i benefici che ne conseguono sul piano previdenziale». Secondo lo Snals-Confsal il «contratto è valido anche perchè vi è l’impegno, nella nota congiunta siglata da Aran e sindacati, che nel prossimo contratto, cioè dal 2010, si proceda a una revisione della struttura della retribuzione, in particolare all’unificazione dell’attuale tabellare con l’accessorio generalizzato, entrambi definiti dal contratto di livello nazionale.
 Contro l’accordo anche i Cobas, che lamentano anche la totale assenza del confronto. «Una miserabile elargizione che sarebbe stata offensiva comunque, ma che diviene grottesca e provocatoria», sottolinea il leader dei Coabs Piero Bernocchi. «Invece, dunque, di restituire a docenti ed Ata almeno una parte del furto salariale imposto negli ultimi 15 anni (perdita stipendiale di almeno il 20%), il contratto prevede un aumento in cifra netta per i docenti che oscilla tra i 38 (prima fascia elementari) e i 60 euro (ultima fascia anzianità delle superiori) mensili; per gli Ata l’insulto si concretizza in cifre oscillanti tra i 28 euro netti (inizio carriera) e i 40 euro».
Per quanto riguarda la riforma della scuola, contro la quale ieri i Cobas hanno organizzato un sit-in a piazza Montecitorio, i regolamenti prevedono una drastica riduzione degli indirizzi di studio di licei e istituti tecnici: i primi passeranno da 510 a 9, i secondi da 204 a 11. Accanto a scientifico (dove rimarrà lo studio del latino), classico, linguistico e artistico, vengono introdotti il liceo musicale-coreutico e quello delle scienze umane (ex magistrali).Lo studio dell’inglese è obbligatorio per tutti e cinque gli anni delle superiori (ora al classico è presente solo al ginnasio); in tutti i nuovi licei (musicale, artistico e scienze umane) saranno obbligatorie due lingue straniere; nei licei scientifico e classico saranno potenziate le materie scientifiche; le ore di lezione passano da 50 minuti effettivi a 60. I nuovi istituti tecnici saranno quelli richiesti dal mondo del lavoro. Ci saranno dunque due settori (economico e tecnologico) e 11 indirizzi. Saranno organizzati in due bienni, più un anno. Il primo biennio avrà un contenuto formativo di base, il secondo sarà specialistico mentre l’ultimo anno sarà di perfezionamento e una materia sarà insegnata in inglese. L’orario settimanale sarà di 32 ore di 60 minuti e aumenteranno le quote di flessibilità a disposizione degli istituti

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