Su questo punto il Regolamento approvato dal Cdm il 18 dicembre fa chiarezza: nella primaria i tagli deriveranno soprattutto dalla eliminazione delle compresenze nei moduli. Sul tempo pieno gli effetti potrebbero essere più ridotti.
Ci vorranno alcuni giorni per “digerire” tutti i documenti prodotti dal Ministero nelle ultime ore e che già sono all’esame del CNPI e delle Regioni.
Per comprenderne bene gli effetti gli atti dovranno essere esaminati con attenzione e in modo analitico.
Per adesso limitiamoci a qualche prima considerazione sul primo ciclo di istruzione per fare qualche previsione sull’impatto che il Regolamento potrà avere sulla definizione degli organici (che è poi l’aspetto che più di altri conta, perché l’organizzazione del tempo-scuola sarà di fatto una diretta conseguenza del numero di cattedre che ciascuna istituzione scolastica avrà a disposizione).
Se non abbiamo interpretato male il testo del regolamento, il calcolo dovrebbe essere effettuato in questo modo: per il tempo pieno vengono assegnati due insegnanti per classe, mentre per le altre classi si considera il funzionamento ordinario a 27 ore.
Facciamo due conti supponendo che questa nuova modalità di attribuzione degli organici inizi l’anno prossimo con riferimento alle classi prime e seconde della primaria, che sono complessiva circa 40.000 e che attualmente impiegano 60mila docenti (3 insegnanti per ogni 2 classi).
Con il nuovo calcolo le 40.000 classi hanno bisogno di 40.000 x 27 ore -docente e cioè esattamente 1.080.000 ore- docente; poiché l’orario di cattedra di un insegnante di scuola primaria è pari a 22, il monte ore in questione corrisponde a poco più di 49mil docenti: il “risparmio” è pari a 11mila insegnanti.
E, come si ricorderà, per il 2009 il Piano programmatico prevede per la scuola primaria proprio un “taglio” di 10mila posti dovuti alla progressiva cancellazione dei moduli.
Se questo calcolo fosse applicato a tutte le classi della primaria (102mila in tutto) il risparmio arriverebbe a 28mila posti, esattamente il doppio di quelli previsti dal Piano stesso: una attenta lettura del Regolamento fornisce qualche elemento per capire la discordanza.
Il Regolamento, infatti, prevede che alle scuole possano essere attribuite ulteriori risorse sia per portare l’orario da 27 a 30 ore settimanali, sia per ampliare il tempo pieno.
In concreto, dunque, nella scuola primaria il vero risparmio deriverà dalla eliminazione delle compresenze nelle classi a modulo e dalla cancellazione del meccanismo “tre insegnanti per due classi”.
Per questo motivo, è probabile che non ci sarà grande interesse da parte del Ministero di “spingere” molto sulla attivazione di classi a 24 ore ed è anche possibile che eventuali risparmi di organico derivanti dall’applicazione di questo modello orario vengano lasciati alla stessa scuola che li ha realizzati in modo da consentire di ampliare l’orario in altre classi.
Ma tutto questo è solo uno degli scenari possibili. C’è anche chi pensa che i tagli verranno fatti senza ragionare troppo e in modo poco calcolato. da aetnanet