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Riforma: Troppa grazia signora marchesa

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Dopo le dichiarazioni di esultanza da parte di tutti i sindacati, che fanno a gara a prendersi il merito dell’accordo raggiunto ieri nel corso dell’incontro con il Governo, noi che non dobbiamo “capitalizzare” nessun successo e che possiamo solo vantare il merito “marginale” di aver in qualche modo contribuito allo sviluppo degli eventi, aderendo allo sciopero del 30 ottobre e rimettendoci 70 euro di stipendio, proviamo a fare il punto sulla situazione.
La scuola dell’infanzia resta a 40 ore settimanali con due docenti per sezione, nella scuola primaria il “maestro unico” sarà introdotto solo nelle prime classi e solo su richiesta delle famiglie, nella secondaria di primo grado saranno le scuole autonome a decidere le ore settimanali in base al Piano dell’offerta formativa e viene confermato il tempo prolungato a condizione che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, si congela l’incremento del numero di allievi per classe, si tutela il rapporto di un docente ogni due alunni disabili, slitta al 2010/2011 la riforma del secondo ciclo, risorse permettendo, verranno estesi al salario accessorio gli sgravi fiscali già in previsti per il settore privato e, udite, udite, si promette un tavolo di confronto permanente per risolvere il problema dei precari. Ci verrebbe da esclamare: troppa grazia signora marchesa!
Però, siccome gonzi non siamo, piuttosto che abbandonarci a premature esultanze, vediamo di ragionare su alcuni risvolti sospetti della vicenda. Intanto ci sembra strano il fatto che l’incontro sia stato repentinamente convocato proprio per il giorno 11 dicembre, alla vigilia dello sciopero generale proclamato dalla sola FLC-CGIL e dai sindacati antagonisti e ancor più strano risulta il contenuto del verbale, dal quale si evince che il Governo, dopo aver mostrato i muscoli per mesi, sembra assumere posizioni decisamente più concilianti. Se l’obiettivo era quello di depotenziare lo sciopero di oggi, ci sembra miseramente fallito, vista la massiccia adesione che ha portato oggi in piazza decine di migliaia di lavoratori.
Ora ci ritroviamo con due scioperi pienamente riusciti ed un “verbale” pieno di buone intenzioni, ma già oggi il Governo sembra volersi rimangiare tutto o quasi. A meno di 24 ore dall’incontro a cui lei stessa ha partecipato, il Ministro Gelmini ha dichiarato “che non c’è stata nessuna retromarcia ma solo una piccola correzione di rotta” e sul “maestro unico è tutto confermato”. E ancora “Chiunque affermi in queste ore che è cambiato qualcosa, sta semplicemente dicendo una falsità e cerca in maniera strumentale di mettere in discussione la linea del governo che non è mai cambiata e che non cambia”.
Ora i casi sono due: o il Ministro ha partecipato all’incontro senza nemmeno capire gli impegni che stava assumendo oppure quello di ieri è stato un teatrino, finalizzato solo a confondere le idee di docenti, studenti e genitori in lotta.
Dovremo aspettare qualche giorno per comprendere come stanno effettivamente le cose e se si dovesse confermare l’ultima ipotesi, avremmo la prova provata dell’intelligenza politica di tanti sindacalisti “esultanti”.

13-12-2008 professioneinsegnante.it

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