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Scuola, la riforma slitta al 2010 “Ma solo quella delle superiori”

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Il ministro ha deciso di rinviare l’applicazione della parte relativa alle scuole superiori
Accolte diverse osservazioni venute in queste settimane dalle parti sociali Resterebbe invece la parte relativa alle elementari e al maestro prevalente
di SALVO INTRAVAIA

 

ROMA – Slitta di un anno la riforma delle scuole superiori. Lo conferma il ministero dell’istruzione in una nota inviata per spiegare i contenuti dell’incontro in corso di svolgimento a Palazzo Chigi tra governo (presenti il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Mariastella Gelmini) e sindacati. Resta confermato per l’anno scolastico 2009/2010, invece, l’avvio dei cambiamenti per la primaria con il maestro prevalente. Il provvedimento di riforma del sistema dell’istruzione e degli ordinamenti scolastici, spiega il ministero, “sarà portato in consiglio dei ministri il 18 dicembre”.

La riforma, spiegano da Viale Trastevere, “Ha come obiettivo quello di modernizzare l’offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni”.

Il provvedimento che viene presentato oggi ai sindacati e che sarà in cdm il prossimo giovedì prevede l’avvio dal settembre 2009 della riforma del primo ciclo. Solo dal 1° settembre 2010 partirà, invece, la riforma del secondo ciclo, inizialmente prevista per il 1° settembre 2009, per dare modo, fanno sapere dal ministero del’istruzione, “alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi”.

Sul secondo ciclo “si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull’applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti”. Punti principali della riforma sono lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici. Ma anche un legame più stretto tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie.


In particolare saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni, l’aumento dello studio della lingua inglese, l’aumento delle ore scientifiche e di matematica, la riforma degli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la riorganizzazione del sistema dei licei.
(11 dicembre 2008)

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