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Lettera di una lettrice: Istituti Tecnici Agrari

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Egregi Signori,

con questa mail vorrei richiamare la Vostra attenzione su di un problema che riguarda gli Istituti Tecnici Agrari e confido in un Vostro interessamento per risolvere l’incomprensibile situazione che si creerà il prossimo anno scolastico quando diverranno SETTORE TECNOLOGICO – AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE. Sono un perito agrario,INSEGNANTE TECNICO PRATICO, docente di esercitazioni agrarie (abilitazione nella classe di concorso C050 -concorso ordinario 1992), ed ho appena visionato il quadro orario dell’istituto tecnico “agricoltura e sviluppo rurale” – regolamento di imminente emanazione. Vorrei un chiarimento sulle motivazioni che hanno portato ad attribuire i laboratori previsti nel quadro orario, dopo la riduzione del 30%, ad altre classi di concorso (C240, C290, C320) dimenticando l’abilitazione data sia dal diploma di perito agrario, sia dal superamento del concorso per insegnante tecnico pratico negli istituti tecnici agrari, nonchè dall’esperienza fino ad oggi maturata. Vorrei anche sapere dove intende “sistemare” la sottoscritta, e tanti come me, il Dipartimento per l’Istruzione – MIUR, se effettivamente venisse approvato il quadro orario in questi giorni in circolazione. Negli attuali ordinamenti degli istituti tecnici agrari (come pure negli istituti professionali)è prevista la figura del docente tecnico pratico per lo svolgimento delle attività di laboratorio (biologia, chimica, entomologia, patologia vegetale, zootecnia, topografia, avviamento alla pratica aziendale …)ed è indubbio il beneficio didattico per la completa acquisizione delle conoscenze. Ora non si capisce il perchè, ma pare che non potrà più essere un perito agrario con classe di concorso C050 ad occuparsi delle esercitazioni agrarie ma dovrà cedere il posto a un collega che oggi è abilitato per insegnare all’ITIS.
Cuneo, 9 dicembre 2008
Alessandra Ponzio

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